Il David di Michelangelo (la copia) guarda di Perseo di Cellini.
Il primo braccio del corridoio Vasariano.
La Primavera di Botticelli.
Palazzo Vecchio.
Auroritratto di Leonardo da Vinci
Il corridoio Vasariano con gli autoritratti degli artisti
E che dire del corridoio Vasariano? Oggi chiuso al pubblico, vera perla di questa giornata culturale. Un passaggio che unisce il complesso degli Uffizi, sovrasta Ponte Vecchio e confluisce a Palazzo Pitti immerso in un raggiante giardino dei Boboli. Il corridoio ospita una scia infinita di autoritratti di artisti, dal vecchio Leonardo all’espressivo Carracci, da Guttuso al folcloristico Chagall, tutti lì ad osservarti dritti negli occhi come se ti dicessero “Sono qui, sono immortale, portami dentro di te”. Uno spettacolo da brivido, gli Uffizi poi sono un tesoro raro, un’esperienza mistica attraverso gli occhi soavi delle Madonne di Raffaello, dei bambini perlati del Bronzino e la raffinatezza di un Botticelli. E sapete a chi dobbiamo tutto questo? Ad una donna (guarda il caso). Anna Maria Luisa De Medici, lei si è battuta fino all’ultimo perché tutto l’inestimabile patrimonio della sua famiglia non venisse inglobato nella collezione viennese degli Asburgo-Lorena, nuovi eredi. Se possiamo godere di tutto questa ricchezza intellettuale nella città per cui è stata creata lo dobbiamo solo a lei, che aveva intuito l’ineluttabile rapporto che Firenze ha avuto con l’arte. Giornata meravigliosa, compagni di viaggio sorridenti e divertenti. Un pranzo al Mc Donald’s, baluardo di una fame mitologica, stanchezza prossima allo svenimento e anche un giro di finto shopping. Luisa-Via-Roma compreso. Troppo per tutte le tasche, inavvicinabile per le mie.
Il campanile di Giotto
Lollo e la sua faccia da pirla.