Flight di R. Zemeckis

Creato il 25 gennaio 2013 da Oggialcinemanet @oggialcinema

Un Denzel Washington in perfetta forma

Nelle sale dal 24 Gennaio, Flight diretto dal celeberrimo Robert Zemeckis, è attesissimo dal grande pubblico per un motivo ben preciso. Il lungometraggio infatti vede il ritorno in grande forma aggiungerei, di Denzel Washington, in un film tutto d’un pezzo che sicuramente in poco tempo macinerà consensi ai botteghini.
Whip Whitaker è un pilota di linea col vizio dell’alcool. Dopo una notte di bagordi consumata con una giovane hostess, il comandante si prepara ad affrontare l’ennesimo volo, affiancato da un primo ufficiale diligente e pignolo. Quello che doveva essere un’ordinaria corsa tra Orlando e Atlanta si trasforma presto in un incubo. Un improvviso cedimento della struttura impedisce all’aereo di volare e costringe Whitaker a compiere una manovra di emergenza, tentando così un atterraggio il più lontano possibile da case e civili. L’operazione disperata riesce, salvando novantasei persone e perdendone sei. Eroe per la stampa e per l’opinione pubblica, l’intrepido pilota deve adesso vedersela con la National Transportation Safety Board. Se da una parte le indagini rivelano la causa meccanica che ha provocato la tragedia, dall’altra tradiscono il segreto indicibile di Whip Whitaker.In attesa del processo, Whip incontrerà Nicole, una tossicodipendente con cui condivide il dramma della dipendenza.
Potrebbe risultare che l’intero impianto narrativo sappia di già visto, eppure il regista saggiamente, regala una miscela ben confezionata di un drama allo stato puro ed un’ottima introspezione dei personaggi, senza scadere in banalità. Flight potrebbe risultare però forse un po’ prolisso nei suoi 138 muniti di girato, eppure grazie alla presenza di Denzel Washington, il tempo trascorre piacevolmente, catturati da una vicenda che non fa una piega e fila liscia come l’olio. Il merito è del regista che sfrutta a suo piacimento la tematica del tempo; com’è avvenuto in Ritorno al futuro e in Cast Away, il “fattore” tempo è una costante all’interno della poetica di Zemeckis, che gioca non solo a favore della scorrevolezza della trama, ma soprattutto permette di approfondire ogni piccolo particolare del personaggio, tanto è che lo spettatore alla fine del film, finisce per prevedere le mosse del personaggio e a tifare per lui fino alla fine. Flight è però soprattutto un lungo viaggio interiore alle radici di una dipendenza, che alla fine ha messo in seria discussione i valori di un uomo dai sani principi.
Zemeckis quindi, a mio modesto parere, ha fatto nuovamente centro. Flight è davvero un bel film, che con un pizzico di adrenalina e buoni sentimenti, avrà sicuramente un piccolo posto nel cuore del cinefilo più accanito.

di Carlo Lanna


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