Oggi torna con questo Flight, che in definitiva è da considerarsi più un film di Denzel Washington che un film di Zemeckis. Per carità il regista usa bene la macchina, riesce a dare una forte impronta alle scene simbolo del film e gira persino una sequenza action (ovvero il trailer) da capogiro. Ma è indubbio che è l'attore il centro della pellicola e è grazie alla sua ottima performance che il film si tiene a galla. Come avrete capito non si tratta di un disaster movie, anche se sconsiglio di visionarlo prima di prendere un aereo, ma piuttosto della parabola su questo pilota che deve confrontarsi con una vita di bugie che si è cucito addosso. Un viaggio tra buoni propositi, disastri umani, sensi di colpa, fatalità, negazione e accettazione.
Sinceramente mi ha lasciato un po' così, un po' dubbioso, poiché il personaggio di Washington è forse fin troppo sfumato da non lasciare che lo spettatore patteggi nettamente per lui o contro di lui. Viene posto sempre sul limite, tra il bene e il male, tra l'essere colpevole e il non esserlo.
Alla fine quello che mi è rimasto del film è solo la domanda: "Quindi è grazie all'alcol e alla coca che Whip è riuscito a salvare tutte quelle vite?".
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