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Floris su La7 alla scoperta della Cappella Sistina

Creato il 23 dicembre 2014 da Digitalsat

Floris su La7 alla scoperta della Cappella SistinaNon la crisi economica, nè la corruzione e neppure le beghe dei partiti: per una volta in tv sarà l'arte la lente attraverso la quale provare a spiegare il mondo di oggi.  È questa la sfida di Giovanni Floris che nel corso della puntata di stasera del suo «DiMartedì», in onda nel prime time di La7, proporrà al pubblico uno speciale di circa 40 minuti dedicato a uno dei tesori dell'arte mondiale, la Cappella Sistina.

«La cultura domani non sarà un santino da ammirare, la utilizzeremo in modo dirompente, per parlare di politica e società», ha dichiarato Floris presentando l'iniziativa in conferenza stampa, «stiamo cercando di sperimentare e variare lo schema classico del talk show, ampliando i punti di vista attraverso i quali comprendere la realtà, trovando agganci con ciò che ci circonda».

Un approfondimento in piena regola, anzi un vero e proprio regalo di Natale per gli spettatori, il cui argomento è stato scelto «con ingenuità, perchè era la cosa più bella che mi è venuta in mente», ha dichiarato Floris, senza nascondere l'orgoglio per l'adesione immediata del professor Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani, che non solo ha concesso lo spazio per questa particolare «visita privata» ma ha fornito un contributo ulteriore: sarà infatti lui a guidare come un moderno Virgilio il pubblico attraverso i 2500 mq di pittura che il simbolo per eccellenza della cristianità custodisce.

«La presenza di Paolucci rende questo speciale non dissonante rispetto al programma», ha spiegato il giornalista, «il professore ha uno sguardo diverso sul mondo, e ci farà capire come le cose nascono e come si relazionano al momento storico e alle persone». «Io non ero mai stato nella Cappella Sistina», ha ammesso, «ma è stata un'esperienza incredibile».

Con il consueto stile aperto e diretto a cui i fedelissimi del programma sono abituati, in circa 40 minuti (che andranno in onda attorno alle 23) verranno svelati i segreti dell'opera di Michelangelo, ma anche gli affreschi di Botticelli, Perugino, Ghirlandaio: un affascinante e unico viaggio nel tempo in questa «scatola dipinta, antologia suprema dell'arte rinascimentale», così l'ha definita Paolucci, ancora più splendente dopo i recenti lavori di ristrutturazione che l'hanno dotata dei nuovi impianti di condizionamento e illuminazione.

«All'epoca si sapeva investire nella cultura», ha dichiarato con una punta di polemica il direttore dei Musei Vaticani, «Michelangelo venne pagato 13 mila ducati d'oro, ma ognuno di quei ducati si è moltiplicato milioni di volte». Impossibile dargli torto, se si pensa alle cifre da capogiro che riguardano le visite della Cappella Sistina (ogni anno da quasi 6 milioni di turisti) e quanta ammirazione evochi il solo nominarla in ogni parte del mondo. «Sarebbe interessante chiedersi come mai la politica oggi sia più in grado di produrre un'altra Cappella Sistina», ha affermato Paolucci con una battuta sarcastica. Pronta la risposta di Floris, che non ha perso l'occasione di ricollegarsi all'attualità: «Bisognerebbe chiedere il permesso a Bruxelles, per una deroga al vincolo del 3%».


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