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Fobie in Blog Tour Tappa Uno – Intervista a Carlo Santi

Creato il 09 dicembre 2011 da Cataruz

BlogTour

Fobie.
Alessandro Greco "cura" autori disadattati.
Tour virtuale dell’antologia Fobie, dopo la Tappa Zero del blog
Ciesse Edizioni Pia Barletta intervista Carlo Santi.

Carlo Santi, scrittore ed editore, di successo. Tra i due ruoli, quale preferisci?

R: Macché scrittore ed editore di successo, ne ho di strada da fare! Per ora mi accontento di essere scrittore ed editore “semplice”. La mia scelta, comunque sia, ricade sulla scrittura. Ho tre libri a cui sto lavorando contemporaneamente, li avrei già ultimati se non fossi impegnato a fare l’editore. Ma devo trovare il tempo, scrivere è l’unica cosa che voglio fare per prima, poi mi diverte fare l’editore, ma non voglio che questo prevalga sulla scrittura, mia passione da sempre. Fare l’editore è un lavoro, piacevole, ma pur sempre un lavoro e non sempre facile. Credevo che questa mia nuova attività mi aiutasse a fare soprattutto lo scrittore, invece mi sbagliavo. Scrivere è la mia più grande passione e, come ogni aspirazione, più ti manca e più la desideri.

Un anno di vita della Ciesse, ai risultati fin qui ottenuti, in una scala da 1 a 10, quale voto daresti?

R: Un bel 6, la sufficienza perché c’è molto da migliorare. Quando ho capito che la CIESSE stava diventando una cosa seria, dopo alcuni mesi e precisamente all’inizio dell’anno 2011, ho proposto agli amici del comitato di redazione di sentirsi impegnati perché dovevamo fare sul serio, rispondere a tanta gente che aveva riposto in noi fiducia e i loro sogni. Da allora la CIESSE Edizioni è una casa editrice a tutti gli effetti, con tutti i crismi di una modesta ma professionale compagine editoriale, molto ambiziosa e con l’interesse a pubblicare sempre opere meritorie. Tutto questo per differenziarci ed emergere da uno squallore letterario che spesso ci viene proposto anche dalle grandi case editrici inarrivabili. Lo so che sembrerà un obiettivo difficile da raggiungere, ma con migliaia di manoscritti ricevuti e centinaia che continuiamo a ricevere ogni settimana, sono certo che fra questi ci siano opere di eccellenza, come altre già pubblicate finora. Io voglio scovarle e dare loro la visibilità che meritano. Non guardo se l’autore è un esordiente o uno famoso, a me basta che siano di qualità, visto che rischio di mio, non facciamo pagare le pubblicazioni e curiamo la fase di editing, credo di aver diritto al meglio. In alcuni casi abbiamo già opere di eccellenza con cui fare i conti, ora basta farle conoscere e apprezzare al grande pubblico.

Cosa cambieresti dell’attuale mercato editoriale?

R: Abolirei per legge l’editoria a pagamento, una piaga sociale, prima che culturale. Un’altra difficoltà sono la distribuzione e la diffidenza dei librai, altro scandalo letterario tutto italiano. Se non sei Mondadori, Einaudi, Bompiani, etc. non vogliono i tuoi libri nemmeno se proponi il conto vendita che, per loro, è a rischio zero: sono preoccupati che gli scaffali siano pieni di libri che possono andare via velocemente e non danno spazio alla creatività, all’arte di chi è meglio di un Faletti o di una Avallone. Dopo l’editoria a pagamento, quindi, la piaga della letteratura sono proprio i librai. Questi signori vendono libri o vendono solo i libri dei grandi padroni dell’editoria? Questo è il grande quesito a cui non vi è tuttora risposta, oppure la risposta diventa troppo scontata. Io dico sempre che se entri in un bar a chiedere un caffè, il barista te lo deve servire e se a un libraio chiedi un libro, questi te lo deve procurare. Altrimenti devo avere il diritto di chiamare i Vigili Urbani come per il barista e multare il libraio, visto che usufruisce di un’attività commerciale “pubblica” autorizzata dagli Enti preposti a questo. È questa la difficoltà oggettiva, oggi aggravata da un’editoria a pagamento che pubblica sovente schifezze, seppur con qualche rara eccezione che non emergerà mai perché “sotterrato” dal resto di infimo valore. Il problema va affrontato anche con un buon distributore (costi che si aggirano minimo al 50% del prezzo di copertina) che conti di agenti in tutta Italia, naturalmente con l’avallo di ottime opere da far proporre loro alle librerie. Ma, anche così, la diffidenza la si supera solo facendo emergere titolo e autore con il “passa parola”, con la promozione principalmente avallata dall’autore. Non tutti gli autori CIESSE potranno emergere, non tutte le opere pubblicate possono essere considerate l’eccellenza, ma puntare soprattutto su queste farà decollare il buon nome della Casa Editrice e, questo, andrà a vantaggio di tutti gli altri con un incentivo per le librerie di ordinare i nostri libri. Per il resto l’editoria è un impresa e, come tale, deve vendere un buon prodotto e farsi apprezzare dal consumatore finale: il lettore. Il problema, però, è sempre lo stesso: risorse economiche per poter coinvolgere il maggior numero di lettori. Su questo, Mondadori vince sempre, CIESSE perde sempre… almeno per ora.

E-book o non e-book, il dilemma più discusso, quale la tua opinione in merito?

R: Assolutamente vanno bene entrambi! Credo di essere l’unico editore in Italia che pubblica ogni opera editata nella duplice veste: cartacea e digitale, anche fosse un libro di poesia o di manualistica. Tale orientamento ci sta dando ragione, anche le poesie possono essere lette in digitale, anzi, vendono molto più in digitale che in cartaceo. So per certo che la carta ha il suo fascino, ma la tecnologia avanza e in Italia siamo molto indietro su questo versante. Negli USA tu entri in una libreria Amazon o Barnes And Noble e puoi visionare, noleggiare o scaricare un ebook via wireless (da qualche giorno lo si può fare anche attraverso Amazon.it). Il 60% dell’ultimo libro di Dan Brown è stato venduto in digitale. Penso che in Italia sarà difficile raggiungere questi obiettivi, ma io continuerò su questa strada e so che mi darà ragione.

Carlo, un po’ tutti abbiamo una fobia che ci angustia, la tua qual è?

R: Ho la mania del controllo totale sulla situazione. Se mi sfugge qualcosa posso pensare alla “via di fuga” per giorni. Ripreso il controllo, però, torno “normale”. Questo mi succede solo quando un progetto riguarda più soggetti e, per questo, devo attendere che ognuno faccia la sua parte per completare il percorso. Purtroppo non sempre la gente sa fare bene il proprio mestiere. Se spetta solo a me, io riesco a decidere e ad essere conseguente in un attimo, senza ansia, problemi o fobie particolari.

L’ultima iniziativa della Ciesse: Fobie. Autori disadattati, a cura di Alessandro Greco. Come è nata l’idea?

R: L’idea è di Alessandro Greco, il “Curatore Mentale” dell’antologia. Quando Alessandro (Greco ndr) mi ha contattato per mettere insieme un’antologia sulle fobie, mi sono effettivamente preoccupato. Parlare delle fobie di ognuno di noi, piccole o grandi che siano, può diventare un boomerang e creare nuove ansie in quei lettori che, leggendo, si riconoscano in paure che nemmeno sapevano di avere. Ho letto le linee guida che imponevano di trattare l’argomento in modo “irriverente, ironico, satirico, umoristico” e mi sono detto che Alessandro era effettivamente un pazzo furioso: come si fa a ridere delle fobie? Ma dopo aver valutato i primi racconti che sono pervenuti, ho capito lo spirito straordinario che ha animato quel “Curatore Mentale” che risponde al nome di Alessandro Greco. Lui non voleva trattare le fobie in modo scientifico, psicologico o psichiatrico, bensì voleva esorcizzarle dando loro un volto nuovo; dimostrare che il più delle volte sono inutili, inesistenti, irreali, frutto solo della nostra fantasia e che, alla resa dei conti, non sono affatto pericolose, anzi, a volte addirittura sono innocue.
Direi che il Dr Greco è riuscito a creare un’antologia… da PAURA!

In che modo è avvenuta la selezione? E quanti autori hanno partecipato?

R: Ha fatto tutto Alessandro (fosse sempre così, che pacchia sarebbe il mio lavoro)! Ha individuato scrittori di sua conoscenza, io ho suggerito alcuni di mia conoscenza e i racconti hanno fatto la selezione: quelli “irriverenti, ironici, satirici, umoristici” sono passati, gli altri non entravano nelle linee guida. Alcuni autori non selezionati, forse, non hanno compreso lo spirito “irriverente” del tema, per questo sono stati accolti quei racconti che esorcizzano la fobia trattata.

Una fobia assegnata a ogni autore oppure via libera alla fantasia?

R: Ogni autore ha dovuto “obbligatoriamente” scegliere una fobia “vera” e che fosse presente nell’archivio delle fobie su www.fobie.org. Fatto questo, ognuno è stato libero di sbizzarrirsi come meglio credeva, pur all’interno delle linee guida. Ma non pensare che fosse così semplice! Alcuni autori hanno scelto fobie così assurde che mi sono meravigliato della loro grande capacità di trattarle in modo così fantasioso. Solo per fare un esempio: come si fa a essere fobici per la paura delle “belle donne” o avere “paura di aver paura” o, ancora, aver paura “dei comunisti” o la paura di “se stesso”? Sono solo alcuni esempi delle fobie scelte e trattate in modo magistrale, sia dal punto di vista letterario sia da quello ironico. Gli autori si sono presi la libertà di giocare sulle fobie. Che sia, magari, per esorcizzare la propria?

Napoli, capitale del folklore, “aglio e fravaglio” e “cuorne e curnicielli”, tanto per citare qualcosa che renda l’idea. C’è stata una sorta di ispirazione?

R: Ah beh… questa domanda la dovresti fare a quel “Curatore Mentale” di Alessandro Greco. Io credo che lui soffra di tutte le fobie inserite nell’archivio di www.fobie.org e che ci abbia “usati e strumentalizzati” per poter “guarire”. Questo, però, è l’unico obiettivo che, sono certo, non siamo riusciti a raggiungere… (abbraccio Alex con simpatia, scherzo… o no?)

Quando sarà disponibile l’antologia?

R: La versione eBook è già in commercio presso il nostro sito www.ciessedizioni.it e nei migliori Store specializzati (IBS, AMAZON, BOL, RIZZOLI, FELTRINELLI, BIBLET, MEDIAWORLD, etc.). Il cartaceo è in pre-vendita tramite il nostro sito ed è attualmente in fase di stampa, i volumi ci saranno consegnati qualche giorno prima della presentazione ufficiale prevista per il 17 dicembre 2011 (è sabato e non venerdì, quindi, tale fobia non ha nulla a che fare) ore 19,30 presso “Vini & Oli” di via strepitestiCorfinio a Pescara.

Grazie Carlo e Alessandro, alla prossima Tappa prevista per il 12 dicembre su Criticaletteraria.


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