Caparbia, ho cominciato a documentarmi, cercando sul web i segreti per imparare a tirare la sfoglia il più sottilmente possibile, riuscendo però a non strapparla, ed ho trovato dei tutorial video molto istruttivi, in cui si vedono esperti "focacciari" all'opera, e il migliore dei quali, secondo me, è questo
E ce l'ho fatta! sono riuscita a tirare una sfoglia che era un velo, decisamente niente a che vedere con la "cotica" della prima volta. Questa era delicatissima, sia nel senso che era fragilmente friabile, e sia per il sapore.
Ma la sfoglia adeguatamente sottile non è stata l'unico motivo di soddisfazione. A rendere particolarmente buona questa focaccia è stato l'uso dello stracchino di bufala. Già, perché qui da me non è che si trovi la prescinsêua (anche se ho letto che se ne può preparare una molto simile in casa... chissà, forse un giorno mi cimenterò ;-) ), però tempo fa avevo avuto modo di provare questo stracchino di bufala che è una delizia impareggiabile, dal sapore molto più morbido e avvolgente di quello vaccino, e dunque ho pensato che sarebbe stato ottimo per farcire una focaccia di Recco.
Non ci sono parole adatte per descrivere quel che ne è venuto fuori. L'unica cosa che potete fare è mettervi in cerca di questo stracchino di bufala e farvi la vostra focaccia... poi ne riparliamo ;-)
Qui di seguito vi ridò le dosi che diedi già nell'altro post, e che sono quelle che danno le sorelli Simili nel loro libro Pane e Roba Dolce, sufficienti per una teglia di circa 30 cm di diametro.
Per il procedimento di realizzazione, vi rimando al video di Youtube che ho linkato, una guida migliore di quella non la potete trovare, a meno di andare a fare un corso a Recco ;-)
- 250 g di farina debole tipo 0
- 125 g di acqua
- 25 g di olio evo
- 1 cucchiaino raso di sale
- 250 g di stracchino di bufala
Ungere leggermente una teglia e ricoprirla con la sfoglia tirata con la prima palla di impasto. Disporre qua e là i mucchietti di formaggio e coprire con la seconda palla di impasto, tirata sottile anche questa.
Premere leggermente con le mani, tagliare via i bordi (il video mostra bene come col mattarello si possano sigillare e, al contempo, tagliare via l'eccedenza), e strappare la pasta in alcuni punti, praticando delle aperture per consentire la fuoriuscita del vapore durante la cottura.
Dare ancora un giro d'olio in superficie e infornare, nel forno già caldo a 220° statico, per una ventina di minuti, o comunque finché non appaia dorata in superficie.
Servire calda, con tutto il formaggio che cola dovunque!