Un gigante da 20 milioni di abbonati sparsi in cinque Paesi, Italia, Germania, Austria, Regno Unito e Irlanda, con 31 mila dipendenti e un budget da 5,7 miliardi di euro da investire in diritti e prodotti. È la nuova Sky 'europea', che nasce con il completamento dell'acquisizione di Sky Italia e del 90% di Sky Deutschland da parte di BSkyB. Un'operazione varata a fine luglio in casa Murdoch per integrare esperienze, servizi e tecnologia delle tre aziende e presentarsi più forte alle sfide con i competitor del mercato globale, da Google a Netflix.
L'azienda - che si chiamerà semplicemente Sky e con il simbolo Sky è quotata sulla London Stock Exchange - si propone come «gruppo leader dell'intrattenimento» nonchè «principale investitore in contenuti tv» in Europa e «azienda all'avanguardia nella fornitura di servizi broadcast, online e su piattaforme mobili» e soprattutto punta a crescere, guardando agli oltre 60 milioni di famiglie dei cinque Paesi che non sono abbonate a una pay tv.
Il gruppo sarà affidato alla supervisione, come ad, di Jeremy Darroch, che continuerà a guidare le attività in Inghilterra e Irlanda, con Andrew Griffith confermato Chief Financial Officer. Andrea Zappia continuerà a guidare le attività in Italia come ad di Sky Italia e Brian Sullivan resterà ad di Sky Deutschland. Il futuro della nuova società si gioca sulle sinergie, innanzi tutto sul piano delle tecnologie e delle infrastrutture - dallo stesso decoder ai servizi, come Sky Go o Sky on Demand - ma anche nella produzione, fiore all'occhiello della creatività e del know how di casa nostra: dopo il boom di Gomorra, già venduta in ben cento Paesi, si punterà ad esportare The Young Pope, esordio del premio Oscar Paolo Sorrentino nella serialità tv, e Diabolik - La serie, primo adattamento del fumetto delle sorelle Giussani con la scenografia del 3 volte Oscar Dante Ferretti, titoli di punti sui quali sono stati investiti oltre 40 milioni.
Più complessa la partita dei diritti sportivi, fronte delicato perchè di particolare appeal per la conquista (e la conferma) di abbonati: se per il calcio è più difficile immaginare vendite in blocco, in modo da superare i confini tra i singoli Paesi, per altre discipline come la Formula 1 si può pensare ad un'offerta di Sky come gruppo, in grado di coprire tutta l'area di riferimento della nuova società.
Oltre che nel mercato, ancora in flessione, della raccolta pubblicitaria, la nuova Sky è chiamata a competere anche sul fronte di Internet: i concorrenti non si chiamano più soltanto Mediaset Premium - che intanto proprio oggi ribadisce la disponibilità ad aprire a «partner industriali di rilievo per rafforzare la dimensione tecnologica e internazionale» della sua offerta - ma anche Google, YouTube, Netflix, soggetti che della rete sono già in grado di sfruttare appieno le potenzialità. Non a caso in Italia Sky ha già messo in campo un'offerta abbinata con Fastweb e un accordo con Telecom Italia per far nascere la prima Iptv di seconda generazione.
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