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Focus - Mediaset, strada ancora in salita per ricerca partner Premium

Creato il 25 gennaio 2015 da Digitalsat

Focus - Mediaset, strada ancora in salita per ricerca partner PremiumSfruttare tutte le potenzialità della banda larga per un futuro comune tra tv e tlc, oppure cercare la strada di una fusione con il principale competitor: si muove lungo questi due binari la ricerca di un futuro per Mediaset Premium che ancora non ha trovato un partner disponibile ad entrare nel capitale dopo il completamento dell'ingresso di Telefonica con una quota dell'11%. Per entrare nella pay tv del gruppo di Cologno sembravano pronti a scendere in campo gli arabi di Al Jazeera, il cui interesse però non si è concretizzato, mentre anche l'altro gruppo internazionale che aveva cominciato il negoziato, la francese Vivendi, ad oggi non ha avanzato un'offerta. A questo punto sembra tornare d'attualità un'alleanza sul territorio nazionale dove Sky Italia, la pay tv che fa capo al gruppo di Rupert Murdoch fa la parte del leone nel settore della tv a pagamento.

In una realtà dove le risorse per la convivenza di due pay tv sono scarse, l'ipotesi non appare priva di fondamento: a rilanciarla in queste ore il finanziere tunisino Tarak Ben Ammar, in rapporti amichevoli con Silvio Berlusconi e in passato consulente del tycoon australiano, che si è detto favorevole ad una prospettiva di integrazione fra le due piattaforme. Tuttavia al momento non c'è nulla di concreto e sono in molti a Sky a bollare come «fantasiose» ipotesi di questo tipo

Certo ad oggi il clima che si respira tra i due gruppi non è quello di due potenziali alleati, visto che Sky Italia si prepara a organizzare il suo palinsesto senza partite di Champions League che per il triennio 2015-2018 sono esclusiva di Mediaset che ha ribadito di non voler procedere a sub-cessioni. Dalla prossima estate il gruppo dovrà cominciare il pagamento (complessivamente 700 milioni) proprio delle partite della Champions: da qui un'accelerazione nella ricerca di risorse mentre sullo sfondo rimane la prospettiva di un possibile accordo con Telecom Italia. Su quest'ultimo fronte, a quanto apprende l'Adnkronos, i contatti ci sono stati ma finora il dialogo non ha prodotto nulla di concreto.
Tra gli ostacoli ad un accordo societario il futuro ancora da definire della rete di nuova generazione, quella che veicolerà i contenuti anche televisivi, e anche il valore dell'asset che con i 100 milioni pagati dalla spagnola Telefonica per l'11 per cento fissa il prezzo di Premium intorno ai 900 milioni. Tuttavia in primavera nell'assetto azionario di Telecom Italia, con l'uscita di Telefonica, è previsto l'ingresso di Vivendi con una quota dell'8,5%. Presidente del consiglio di sorveglianza della media company francese è Vincent Bollorè, il finanziere bretone che vanta rapporti amichevoli con la famiglia Berlusconi. Il gruppo francese aveva espresso interesse per un ingresso in Premium e secondo alcuni osservatori una volta nell'azionariato di Telecom Italia potrebbe facilitare un'intesa. Che potrebbe comunque non riguardare l'azionariato ma essere solo di tipo commerciale sulla falsariga di quella già siglata dal gruppo telefonico con Sky, che dalla prossima primavera porterà i contenuti della pay tv sulla banda larga di Telecom con un decoder dedicato. A più riprese il management del gruppo telefonico ha ricordato che l'intesa con Sky Italia non prevede alcuna esclusiva.

 


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