La vicenda fu denunciata nell'autunno scorso il programma tv Striscia la notizia.
I due e una terza persona, denunciata a piede libero, sono accusati a vario titolo di truffa, ricettazione, contraffazione di segni distintivi e sostituzione di persona.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Foggia e condotte dai finanzieri della Compagnia di San Severo, hanno accertato che ai truffati venivano prospettati facili guadagni con la sottoscrizione di investimenti finanziari a capitale garantito a elevati tassi di rendimento (cedole semestrali fino all'inverosimile 20%) per conto di un istituto bancario presso il quale sino al 2010 aveva lavorato Tarollo.
In cambio ai risparmiatori venivano consegnati documenti falsi e le chiavi d'accesso a un sito internet sul quale potevano 'seguirè gli investimenti ma che veniva da loro stesso manipolatoe, in quanto mai nessun investimento veniva fatto.
«Si tratta di bruttissimi episodi - ha sottolineato il procuratore della Repubblica di Foggia, Vincenzo Russo - soprattutto perchè fatti in danno di persone che hanno affidato i loro risparmi di una vita. Pensiamo soprattutto al ceto medio, di coloro che hanno sperato di recuperare chissà quali guadagni».
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