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Mediaset, del Debbio: prima era la macchina del fango, adesso è la macchina dell'odio

Creato il 13 maggio 2015 da Tafanus

Su Mediaset finti rom e musulmani pagati per fargli dire che rubano (di Mauro Munafò)

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Come si può alimentare una gigantesca campagna di odio etnico per qualche punto di share in più? Chiedetelo ai maestri di Mediaset.

Dalle parti del Biscione pare che abbiano infatti preso l’abitudine di creare ad arte dei servizi per i loro talk show con questa formula: prendi attori o gente a caso e li paghi per fare la parte di rom, musulmani, minoranze etniche a scelta e fargli dire cose orrende. Tutto, come ovvio, dietro compenso: a voi qualche decina o centinaio di euro, a Mediaset un po’ di indignazione un tanto al chilo.

Il primo caso lo aveva denunciato Servizio Pubblico: due ragazzine rom che avevano dichiarato alla trasmissione Mattino 5 di rubare anche mille euro al giorno hanno poi smentito dicendo di essere state pagate 20 euro dalla giornalista per dire quelle cose in favore di telecamera. Mediaset ha poi confermato la veridicità dell’intervista, ma il sospetto rimane.

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Ieri è stata invece Striscia la Notizia a denunciare in prima serata i “cugini” di Rete 4. In ben due servizi dei programmi di Paolo Del Debbio, Quinta Colonna e Dall’altra parte, sarebbe andata in onda la stessa persona mascherata: una volta è stata pagata per fare finta di essere un rom che vende macchine rubate, un’altra volta per dire di essere un musulmano a cui “non frega un cazzo” se i cristiani vengono sterminati.

In una di queste trasmissioni, al ritorno in studio c’era Matteo Salvini (in questo caso del tutto estraneo alla faccenda sia chiaro), che ha però in questo modo ricevuto un facile assist per elencare le sue possibili soluzioni a queste problematiche (+ ruspe). Lo stesso Salvini era inoltre in studio a Mattino 5 in occasione della (forse) finta intervista alle ragazzine rom. L’idea che queste ospitate siano quindi “apparecchiate” ad hoc non sembra del tutto campata in aria.

Dopo il servizio di Striscia ho anche letto in giro vari commenti, molti dei quali puntavano sul “eh vabbeh quello è un attore, ma i rom queste cose le fanno davvero quindi ok così”. E qui capisci che la macchina dell’odio ha funzionato perfettamente ed è già troppo tardi per fermarla. Mi limito quindi a segnalarne l’esistenza, per dovere di cronaca.

UPDATE - Mediaset comunica di aver interrotto i rapporti con il giornalista responsabile dei due servizi: “Da oggi abbiamo interrotto ogni rapporto professionale e valuteremo le opportune iniziative legali nei confronti del giornalista Fulvio Benelli, responsabile dei due servizi”, si legge in un comunicato mandato alle agenzie.

ANNOTAZIONE: As usual, "volano gli stracci".  Si sospende Fulvio Benelli (l'ultima ruota del carro) e ci si tiene ben stretti Paolo Del Debbio, una lunga e onorata carriera come maggiordomo di Berlusconi. Se Del Debbio sapeva, è il maggior responsabile della trasmissione, ed è lui che dev'essere cacciato a calci in culo. Se "non sapeva" (come la sospensione di Benelli tende a far credere), deve andar via lo stesso, perchè in tutta evidenza non ha il controllo della macchina che conduce. Insomma, o un malandrino, o una che guida senza patente, e magari col tasso alcolemico che meriterebbe la prova del palloncino. Tafanus

Vita e opere del "giornalista" Paolo Del Debbio - Ha studiato filosofia presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e presso la Pontificia Università della Santa Croce di Roma, dove si è laureato. Dal 1988 al 1993 ha lavorato presso Fininvest Comunicazioni, una società di "relazioni esterne ed istituzionali" del Gruppo Fininvest, dapprima come "coordinatore del Centro Studi", poi anche come assistente dell'Amministratore delegato Fedele Confalonieri. È "professore a contratto" di "Etica ed economia" all'Università IULM di Milano. Del Debbio si è ufficialmente iscritto all'Ordine dei Giornalisti di Milano nell'elenco Pubblicisti il 27 giugno 2001, cioè circa un mese dopo averterminato il suo impegno presso la prima giunta di Gabriele Albertini.

Attività politica - È stato tra i promotori della fondazione del partito Forza Italia nel 1994, di cui è stato direttore dell’Ufficio Studi nazionale. In occasione delle elezioni regionali in Toscana del 1995, è stato candidato dalla coalizione del Polo per le Libertà (FI, AN, CCD) per la presidenza della regione, risultando sconfitto: in seguito è stato Assessore per le Periferie e la Sicurezza nella prima giunta comunale guidata dal Sindaco Gabriele Albertini (FI, 1997-2001) del Comune di Milano. Tra la fine del 2001 e l'inizio del 2002 lascia la politica a titolo definitivo perché intraprende una carriera lavorativa a Mediaset come giornalista e conduttore televisivo nei programmi prodotti dalla testata giornalistica Videonews (Fonte: Wikipedia)

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