“Pronto, ci sarebbe quel conto, quello della festa di cresima, sono 2000 euro…”. Il telefono ha appena suonato a casa di Davide, il ragazzo di 16 anni, celiaco e poliallergico, morto in un ristorante nel foggiano dopo aver probabilmente ingerito del cibo contenente glutine, un gelato per l’esattezza.
Sono passati pochi giorni dal funerale. A casa quando squilla il telefono ci sono la madre, il padre e lo zio di Davide. A rispondere è proprio lo zio che in un primo momento non capisce che dall’altra parte della cornetta c’è il ristorante che chiede il conto nonostante la disgrazia. Lo zio poi capisce, così come la madre di Davide, che gli strappa il telefono dalle mani e urla “vergognatevi!”.
Poi prende la cornetta Luigi Perta, il papà di Davide, che incredulo ascolta dall’altro capo del telefono la richiesta dei 2000 euro per saldare il conto dal tragico ricevimento. Il padre ascolta ancora incredulo poi però capisce che è tutto reale, sono proprio loro, quelli del ristorante che hanno aspettato ma i soldi li vogliono tutti, gli affari sono affari.
Il papà va dai carabinieri per rendere nota l’amara beffa: ”Ci hanno chiesto il saldo del conto della festa – ha raccontato l’uomo all’emittente bolognese E’tv – quando l’ho saputo mi sono tremate le gambe, è stata un’ulteriore pugnalata al cuore”.
Il padre di Davide ha detto di avere inizialmente pensato a uno scherzo di cattivo gusto, poi ha verificato che la chiamata proveniva effettivamente dal ristorante dove si era svolto il ricevimento. ”Ho chiamato i carabinieri di San Giovanni Rotondo e ho riferito al comandante di questa cosa bestiale”.
Davide, in Puglia per le vacanze con i genitori, partecipava a un ricevimento per festeggiare la cresima di un parente. La mamma, secondo la denuncia ai carabinieri, si era raccomandata al ristoratore di servire al figlio cibi senza glutine e gli aveva consegnato una apposita lista.
L’autopsia sul corpo del ragazzo, fatta nel giorni scorsi, non ha accertato le cause della morte, per le quali bisognerà attendere l’esito degli esami tossicologici e istologici. Per la vicenda, il titolare del ristorante è indagato per omicidio colposo.
Questa è la storia, la storia di duemila maledetti euro che non conoscono lutto e pietà.