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Fognini e Schiavone, gladiatori d'Italia

Creato il 29 maggio 2011 da Federicomilitello
Fognini e Schiavone, gladiatori d'Italia
Fognini e Schiavone, gladiatori d'Italia
Ammettiamolo, imprese del genere, che emozionano, esaltano e restano marcate a fuoco per sempre nella memoria, possono compierle solamente gli italiani. Quanto hanno fatto oggi Francesca Schiavone e, soprattutto, Fabio Fognini trascende il normale contenuto della parola sport, addentrandosi negli insondabili spazi della leggenda. Il 24enne ligure ha vinto una delle partite più incredibili ed avvincenti della storia del tennis. Sotto per 8-7 nel quinto e decisivo set con lo spagnolo Albert Montanes negli ottavi di finale del Roland Garros, il tennista tricolore accusava dei laceranti crampi al retto femorale sinistro sul 15-30 e servizio in suo favore. Nonostante l'intervento del fisioterapista, la situazione non migliorava. A quel punto portare a casa il match appariva quanto meno utopistico. Fabio, invece, proseguiva con orgoglio e caparbietà. Giocando praticamente da fermo, l'azzurro inanellava una serie impressionante di colpi vincenti, esprimendo un gioco da primi 10 al mondo ed annullando ben 5 match-point all'avversario. Sul 9-9, poi, strappava incredibilmente la battuta all'iberico, chiudendo infine sul definitivo 11-9. Il fisico non ha retto, provato da una cruenta lotta sportiva, ma il gladiatore italico ha superato l'ostacolo con il cuore, continuando a perseguire il sogno di un Paese intero, che dal 1995 attendeva un proprio rappresentante nei quarti di finale del Roland Garros. Poco importa che al prossimo turno affronterà l'invincibile Novak Djokovic in condizioni menomate, perché questo 29 maggio, grazie a Fabio Fognini, rimarrà indelebilmente stampato sul libro della storia del tennis italiano. Continua la propria marcia anche Francesca Schiavone. La Leonessa ha prevalso in un incontro durissimo contro la temibile serba Jelena Jankovic, n.10 del globo, per 6-3, 2-6, 6-4. Dopo un primo set in cui sfoderava sprazzi di classe cristallina, l'estrosa 30enne di Milano accusava un calo più psicologico che fisico nel secondo parziale, sciupando molte occasioni ai vantaggi. Nel set decisivo, sotto per 3-4 e 15-30, riusciva ad infilare tre games consecutivi con la consueta grinta. Negli occhi della Leonessa si può leggere una determinazione feroce, protesa al conseguimento di un obiettivo forse irripetibile, ma sicuramente stimolante. Quello della Schiavone è un tennis d'altri tempi, fatto d'istinto ed intuizioni, l'esatto contrario del gioco potente e monotono espresso dalle corazziere dell'Est Europa. Un tennis all'italiana. E non poteva essere altrimenti.
Federico Militello

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