
Maremma Maremma, che tocca sentire!
Che Riccardo Tesi, testone pistoiese che insiste a suonare l’organetto (la fisarmonica diatonica della tradizione ottocentesca centro italiana) sia uno dei migliori musicisti “sotterranei” che fanno grande il folk italiano, purtroppo di solito ben più famosi in Francia che da noi, già lo si sapeva. Bravi come lui ce n’è pochi (mi viene in mente, per esempio, il chitarrista genovese Beppe Gambetta).
Qui recupera Maruzo Geri alla chitarra e alla voce, la bella voce trad di Lucilla Galeazzi, e altri sconosciuti eroi come Gianna Nannini e Piero Pelù, tanto per chiarire quanto il progetto poca presa abbia avuto sui musicisti toscani di tutti i generi.
Perché Caterina Bueno, scomparsa nel 2007, al servizio della quale Tesi & Geri hanno iniziato a fare i musicisti di mestiere, era una delle ultime grandi signore del folk nazionale, l’equivalente toscano di Maria Carta per la Sardegna, di Rosa Balistrieri per la Sicilia , di Maria Monti per la Lombardia e Giovanna Marini per Roma. Non a caso il titolo del doppio album cita una frase di Francesco De Gregori “Caterina, questa tua canzone la vorrei vedere volare sopra i tetti di Firenze per poterti conquistare“.
Folk, quello della Bueno, come si intendeva quarant’anni fa: aspro, sincero, un po’ duro da mandar giù come il pane sciocco toscano senza un bicchier di vino da berci dietro. Tesi e Geri, che nel frattempo ben tengono sott’occhio l’evoluzione del gusto dei loro polli, su quel pane ci hanno messo qualche fetta di prosciutto, una goccia d’olio tartufato anche un po’ fois gras. L’insieme resta toscano, certo, richiama ancora la tradizione, ma non proprio in purezza, fra percussioni mediorientali, fiati un po’ jazz-balcanici, concertazioni vocali più francesi o irlandesi che maremmane, qualche entrata un po’ country e la chitarra portoghese di Custodio Castelo. Non tanto: appena appena.
Perché la tradizione oggi o diventa fusion o non se la fila nessuno, e il cuoco deve essere pronto a fare uso di spezie e sapori importati per attirare commensali.
Ma nessun sapore aggiunto può cancellare passione, bravura e qualche momento di commozione sincera. Perché per esempio le 500 catenelle cantate da Nada non sono un canzonetta ben congegnata ma un momento di emozione vera.
