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FOLLIE E SCOMMESSE - Ma su cosa Gheddafi basa la sua difesa?

Creato il 03 marzo 2011 da Calcisulcalcio
FOLLIE E SCOMMESSE - Ma su cosa Gheddafi basa la sua difesa?
Ieri il leader libico è tornato a parlare in tv, oramai tutti i capi di governo del mondo usano quotidianamente il mezzo mediatico per plasmare le folle al loro pensiero.
La posizione del Rais agli occhi del mondo è indifendibile, eppure, acclamato da una folla di persone, parla davanti al popolo e contrattacca l'occidente, cercando di fare gruppo con le forze che restano al suo fianco.
Ma su cosa basa la difesa della sua posizione Gheddafi? Cosa può mai dire una persona che si macchia di delitti, ordinati ai danni del proprio popolo?
Anzitutto Gheddafi non considera più il suo popolo tutte le persone che hanno deciso di mettersi contro il governo e armarsi, ma per arrivare a tal punto, la sua riflessione è piuttosto lucida, non sembrano le parole di un pazzo omicida.
Il Rais sostiene che al primo accenno di manifestazione, tutte le società petrolifere occidentali hanno richiamato in patria la totalità di operai e dirigenti, sostiene che l'appoggio pressochè immediato delle grandi democrazie, sia mosso più che da interesse morale, da interesse economico. Porta degli esempi alla mano che fanno venire i brividi, perchè ritenuti sproloqui di un leader in decadenza, ma terribilmente veritieri purtroppo. Gli esempi in questione sono 2: il primo è l'accusa alle potenti democrazie (UE e USA), di fregarsene altamente dei paesi africani in continua lotta interna (guerriglia) per il potere del singolo stato, uccisioni di massa e lotta armata sono all'ordine del giorno in molti stati africani, come: Uganda, Burundi, Somalia, Eritrea, Sudan, Congo, Nigeria, Liberia, Rep. Centroafricana, Sahara Occidentale e Algeria. In tutti questi casi, mai l'opinione pubblica mondiale si è sollevata appoggiando i rivoltosi o i miliziani di stato, mentre in questa occasione, al primo accenno di protesta, l'eco mondiale è stato devastante, e quindi il Rais incalza: "...è legato al petrolio, vogliono metterci le mani e renderci schiavi al pari di altri stati".
Il secondo esempio ci tocca da vicino, il Rais chiede: "...perchè in Italia nonostante tutte le città del paese siano scese in piazza a manifestare contro il governo, il Presidente Berlusconi e i suoi collaboratori non si sono dimessi?", e anche qui, sempre ricordando che ha ordinato ai suoi miliziani di fare fuoco sulla folla e che quindi non è possibile schierarsi quando centinaia di vite vengono spezzate in tal modo, ci appare quantomeno lucida la sua riflessione, anche l'Italia versa in una profonda crisi economica e morale, eppure le grandi democrazie non hanno dato opinioni o intimato dimissioni.
Da quando Gheddafi e la sua famiglia sono a capo della Libia, il paese è considerato una delle potenze petrolifere mondiali, notiamo delle preoccupanti similitudini nell'atteggiamento degli USA con l'Iraq durante la guerra del Golfo. Si possono distinguere tre fasi: attacco mediatico (con filmati e documenti atti a mettere sotto cattiva luce dell'opinione pubblica mondiale il governo interessato), attacco politico (dove si intima l'instaurazione di una egemonia da parte di UE e USA all'interno del prossimo governo), attacco fisico (la vera e propria guerra con lo sbarco delle truppe).
L'impatto mediatico di questi due conflitti è stato devastante, le aperture dei telegiornali di tutto il mondo parlano della situazione in Libia e al tempo parlavano di quella in Iraq, persino nelle scuole dell'obbligo venivano e vengono date informazioni su questi conflitti, a menti spesso non preparate al peso di queste circostanze.
Allora mi chiedo, è possibile che le grandi potenze si muovano solo quando dietro esiste del petrolio? E' possibile che facendo impennare il costo del greggio, gli USA e gli imperi bancari (unici per legge a poter immobilizzare grandi quantitativi di petrolio in attesa di un plusvalore) stiano guadagnando sulla vita spezzata dei cittadini libici? Ma il problema morale delle uccisioni di massa, non è identico se si interpone un interesse d'altro tipo che muove le azioni delle potenze che non difendono le vite del popolo, ma la propria economia? Siamo sicuri di essere informati adeguatamente su quanto sta succedendo in Libia? Dove porterà l'insurrezione di tutti gli stati africani del mediterraneo, ad una guerra di dimensioni mondiali?
di Cristian Amadei

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