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“Fondente come il cioccolato” di Megan Hart

Creato il 24 febbraio 2013 da Vivianap @vpicchiarelli

img_fondente_come_il_cioccolatoL’ho incontrato in un negozio di dolciumi e lui ha fatto una battuta sul mio sacchetto di praline al cioccolato. Da allora non faccio altro che pensare a lui, sta diventando un’ossessione. Mi è capitato un sacco di volte di lasciarmi sedurre da uomini il cui unico pensiero era quello di fare sesso. Mi è capitato di andare a casa con loro, a volte, solo perché è piacevole desiderare ed essere desiderata, nonostante fossi consapevole che era tutta una finzione e che alla fine sarei stata delusa.
Io non mi scuso per chi sono o per cosa ho fatto a letto o fuori dal letto. Ho il mio lavoro, la mia casa e la mia vita, e per molto tempo non ho desiderato altro. Fino a Dan. Fino a ora.
Un romanzo intensamente erotico e, nello stesso tempo, di crescita personale. Un segreto dal passato contribuisce a rendere le pagine di questo libro intense e appassionate.

L’incipit, banale e scontato, sembrava non promettere nulla di nuovo sotto al sole (o forse, considerando la giornata, sarebbe meglio dire “sotto alla neve”), in realtà, sebbene la componente erotica, ben lontana dai pruriginosi amplessi letti da qualche mese a questa parte, sia al centro dell’attenzione, il romanzo va oltre gli stereotipi del genere, chiamando in gioco anche una tematica  fortemente drammatica, attuale, scottante.

Elle, manager di successo, totalmente dedita al lavoro e ossessionata dal controllo, non riesce da anni ad avere una relazione amorosa a causa di traumi adolescenziali. Ogni sua giornata è scandita da comportamenti ossessivo compulsivi: conta le crepe del soffitto, i fiorellini che decorano il piatto, gli uomini che ha rimorchiato, o qualunque cosa le capiti sott’occhio.

Tutto questo, fino a quandro incontra Dan in una cioccolateria di lusso: di lì in avanti, tutto il suo mondo viene sconvolto. La paura di abbandonarsi è tale, però, da tenere Dan costantemente fuori dalla sua vita, con il rischio di perderlo.

L’intera narrazione punta a mettere in luce la presenza di terribili scheletri nell’armadio, misteri incofessabili che hanno minato il passato della protagonista e che rischiano di incidere pesantemente anche sul suo futuro.  Quando, nel finale, tutto si palesa, la verità ci trafigge e ci fa quasi dimenticare che il romanzo è un Harmony del 2007, ristampato in edizione cartonata.

Di certo, non gioca a suo favore la pessima e fuorviante traduzione del titolo originale “Dirty” (sporca) con il mieloso “Fondente come il cioccolato” e già solo questo dettaglio è in grado di stravolgere lo spirito del romanzo e di distogliere, almeno in prima istanza, l’attenzione del lettore.


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