Le performance e la raccolta dei Fondi comuni investimento del 2012 fanno ben sperare anche per il 2013, ma si consiglia sempre prudenza
Dopo anni altalenanti, nei quali l’industria del risparmio gestito è stata messa in crisi da sottoperformance rispetto agli indici di riferimento e da richieste di rimborso piuttosto elevate, il 2012 ha rappresentato l’anno del riscatto per i Fondi comuni investimento.
I quattro comparti base, nei quali vengono classificati i fondi, hanno realizzato quasi tutti performance positive e quei gestori che hanno saputo cogliere in anticipo i trend che hanno caratterizzato il 2012, sono quelli che hanno sovraperformato rispetto ai benchmark ed ai competitors.
Così, nell’ambito del comparto azionario, i gestori dell’inglese HSBC hanno conquistato il
podio assoluto con il fondo dedicato all’equity turco che nel passato anno solare ha guadagnato il 72%, contro il 61% del proprio benchmark, riuscendo a sfruttare al meglio la crescita dell’emergente Turchia, e che sta ancora beneficiando della politica di privatizzazione che lo Stato sta attuando negli ultimi anni.
Tuttavia, oltre alla bravura del team di gestione, l’andamento del mercato ha avuto un ruolo fondamentale nelle performance dei Fondi comuni investimento. Infatti, al secondo posto assoluto si colloca un altro fondo azionario specializzato sul mercato turco, il DWS Turkey, anch’esso con un rendimento superiore al 60%. Turchia che ha influito positivamente anche sul rendimento del più generico comparto azionario emergente che, insieme ai mercati asiatici, ha ottenuto buoni risultati nonostante l’andamento del mercato cinese si sia dimostrato un pò deludente rispetto alle attese di inizio anno.
Per trovare i migliori Fondi comuni investimento azionari europei bisogna scendere verso rendimenti decisamente più bassi, ma sempre di notevole spessore: il migliore in assoluto, il JPM Europe Focus, ha ottenuto una performance del 30%, circa 17 punti in più del suo benchmark. Ancora più basso il rendimento del miglior fondo specializzato sul nostro mercato dove trionfa il Fidelity Italia con un +25%.
Sulla scia di queste ottime premesse anche la stagione 2013 è iniziata sotto il migliore degli auspici, ma il rischio è sempre quello di rincorrere performance passate, che sicuramente rappresentano un ottimo biglietto da visita per le società di gestione, ma che non possono mai garantire rendimenti futuri. Troppo difficile, alla luce di quello che accadrà in Europa nel 2013, soprattutto dal punto di vista politico, indicare un mercato azionario singolo su cui poter focalizzarsi.
Per chi preferisce investire nei Fondi comuni investimento potrebbe essere utile diversificare il rischio nei vari comparti, compreso quello azionario dove si può optare per i fondi globali.