> Fondi monetari. Sono simili ai fondi di liquidità, con la differenza che investono, non solo in titoli di Stato a breve termine e pronti contro temine, ma anche in strumenti finanziari con vita residua fino a 18-24 mesi, come Bot a un anno, certificati di deposito, Ctz (certificati del tesoro zero coupon) e obbligazioni. Il rendimento di questi fondi è abbastanza stabile, ma non sempre è in linea con quello dei titoli di Stato, sia perchè subisce la variazione dei tassi di mercato, sia perchè le commissioni di gestione dello 0,30-0,50% applicate al patrimonio incidono negativamente sulla performance.
Oggettivamente ci sentiamo di dire che è preferibile investire in singoli titoli, come Bot a un anno o Ctz a due anni, per avere un rendimento certo e sicuro.
> Fondi obbligazionari. In questa categoria esistono diverse tipologie di fondi che
investono in titoli di Stato italiani ed esteri e obbligazioni italiane ed estere. Non possono investire in azioni, ma fanno eccezione gli obbligazionari misti, che possono investire fino al 20% nelle Borse.
L’investimento nei fondi obbligazionari, al contrario di quanto si possa credere, è abbastanza rischioso se si hanno obiettivi di tempo al di sotto dei 3-5 anni, in quanto l’andamento delle obbligazioni in generale subisce l’influenza di variabili come i tassi di interesse di mercato e i tassi di cambio. Il mercato obbligazionario è molto complesso e sono davvero pochi i gestori bravi in questo campo.
La volatilità (oscillazione della quota) dei fondi obbligazionari è tanto maggiore quanto più lunga è la scadenza media dei titoli in portafoglio e tanto maggiore è l’esposizione al rischio valutario. Un fondo obbligazionario imbottito di Btp trentennali avrà una volatilità molto superiore a quella di un fondo che investe in Cct a 1-3 anni.
E’ anche da tenere presente che l’esposizione al rischio di cambio dipende non solo dalla quantità di titoli in valuta presenti in portafoglio, ma anche dal fatto che questi titoli siano coperti dal rischio di cambio o meno.
La differenza nel comprare un fondo obbligazionario o una obbligazione sta nel rischio. Se l’emittente dell’obbligazione fallisce i nostri soldi svaniscono, mentre se in un fondo succede la stessa cosa per una obbligazione, grazie alla diversificazione (nel fondo ci sono tante obbligazioni), questo rischio è praticamente nullo. Classico esempio è quello del cesto di uova, se ne cade uno e si rompe ce ne sono altre che si salvano.
Per concludere, diciamo che il prezzo delle obbligazioni oscilla e, nel lungo termine, lo fa in modo notevole. Per cui i fondi che le hanno in portafoglio, in certi momenti, possono dare valori negativi. Quindi, secondo le nostre vedute, se decidiamo di investire in fondi, ma non vogliamo rischiare, piuttosto che un fondo obbligazionario è meglio rivolgersi ai fondi monetari o ai fondi di liquidità. L’alternativa sono i titoli di Stato e/o obbligazioni di emittenti sicuri e trasparenti (cercando di evitare però trappole come Cirio e Parmalat).
(Segue terza parte)