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Fonseca, il sinistro del dopo Maradona

Creato il 23 febbraio 2014 da Antonoce

Fonseca, il sinistro del dopo Maradona

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Spesso accade a chi è mancino di piede, di essere un cosiddetto "tutto sinistro". Nel gergo questa espressione vuol dire che usa l'altro piede, il destro, solo da appoggio, e non gli riesce a di adattarsi a tirare con l'altro piede, cosa che succede, statisticamente, con maggiore frequenza per chi è destro naturale.
Era la stessa cosa anche per Daniel Fonseca, attaccante uruguaiano tutto sinistro. Il Napoli lo prelevò dal Cagliari, dove era arrivato due anni prima, nella stagione 1992-93. Approdò in un Napoli che da un solo anno aveva perso Maradona, e si fece carico dell'attacco, insieme a Zola ed un Careca a fine carriera, e sotto la guida tecnica di Claudio Ranieri. L'esperienza del tecnico romano sulla panchina azzurra iniziò bene, e vide anche la partita migliore di Fonseca, quella per la quale lo ricordiamo ancora tutti.
Era il 16 settembre 1992, il primo turno di coppa Uefa, in cui il Napoli affrontava il Valencia in trasferta. Nonostante partissero senza i favori del pronostico, gli azzurri riuscirono a piazzare un poderoso 1-5 agli spagnoli. Le reti? Tutte e cinque di Daniel Fonseca! Nella cinquina, da segnalare, incredibilmente, anche un gol di destro, l'ultimo, forse l'unico di tutta la sua carriera azzurra.
Il resto della stagione però continuò in maniera negativa per il Napoli. Si verificò l'esonero di Ranieri e il ritorno in panca di Bianchi, allenatore del primo scudetto, di una coppa Italia e della coppa Uefa, che raddrizzò una barca che si avvicinava minacciosamente verso il baratro.
Nonostante l'undicesima piazza, non certo esaltante, Fonseca segnò sei gol in coppa Uefa, e ben sedici in campionato.
L'anno successivo, poi, con l'avvento in panca di Marcello Lippi, le cose per la formazione azzurra andarono meglio, e ci fu la conquista della qualificazione Uefa. Per Fonseca ancora un bel po' di gol, quindici in campionato. 
L'anno dopo, però, fu quello dell'addio: il Napoli iniziava a dare i primi segni di crisi, e iniziò a vendere i pezzi migliori. toccò anche a Fonseca, che approdò alla Roma, e, successivamente anche alla Juve. Venne a Napoli da avversario, e ci regalò anche qualche dispiacere. Ma le gioie regalateci, seppur in soli due anni, rimarranno indelebili nella memoria azzurra.


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