Magazine Cultura
Sì, credo proprio che, anche su consiglio dell'amica che aveva spinto me, dovrei convincere la mia gentile signora a diventare food blogger. Io potrei fungere da ghost whriter, certo però che bisogna mettere le idee. Guardate un po' cosa mi ha combinato qui di seguito. Intanto vi sottopongo il menù nel caso abbiate una brigata di amici da sfamare con tante cosettine un po' sfiziose, un po' finger food, da gustare a morsettini chiacchierando in salotto (politica esclusa naturalmente per non farsi andare tutto di traverso e io agli amici ci tengo).
Aperò per farsi venir famePiña colada de noantriMango pa’a capaGuay a v(a)oi
Per cominciareCanapé chi più ne haNe abbiamo pieni i datteriniMeglio parlare con l’avocadoRotolando in NorvegiaUn’inchiesta di PoirotDopo l’IMU ritorna il soleNon prendere le caramelle a sorpresa dagli sconosciutiPer continuare ridendoRosso a bicchieri(ni)
Finalmente qualcosa di sostanzaL’era del cinghiale in bianco castagnato in torta giallaBrasando il bramito si lacrima un po’
Dulcis in fundoCi han tritato i marronsTatin à l’orange caramelléFreeze fruit mint cakePetit patisserie à la mode de Genziana
Caffè non decaffeinato
Genepy della casa
Se non vi bastano le illustrazioni allegate, vi aggiungerei una breve descrizione lasciandovi però il piacere dell'immaginazione. Dunque intanto scelta tra tre aperitivi piuttosto classici, ma alleggeriti, per potere consentire un successivo consumo di vino più disteso. Per la pina colada si sono ridotte anche un po' le quantità di latte di cocco (6/10 succo di ananas, 3/10 latte di cocco, 1/10 rum bianco Bacardi), per Mango pa'a capa: 8/10 succo di mango, 1/10 rum avana club anejo, 1/10 Aurum, fette di arancio; per Guay a v(a)oi: 4/5 succo di guayava, 1/5 brandy spagnolo (va benissimo il Fundador, ma la proporzione corretta sarebbe almeno 3/5 e 2/5). Questi aperitivi vengono accompagnati da una serie di canapé in 5 versioni: : a) spumoncino di prosciutto cotto con mandorle, b) salsa aurora e gamberetti, c) burro salato e salame di felino, d) maionese peperoni e acciughina, e) paté di olive maison e olive verdi.
Una congrua serie di antipasti permette di saltabeccare poi qua e là senza affaticare troppo lo stomaco. Si inizia con uno freddo: Ne abbiamo pieni datterini, che propone pomodorini spaccati per metà o a quarti, in tre versioni: 1) ripieni di salsa tonnata, 2) robiola pepe e olio, 3) uova sode con ricotta. Segue la serie degli antipasti caldi. Meglio parlare con l'avocado: quadratini di pasta sfoglia ricoperti di ricotta e avocado, con guarnizione di ciliegini (pepe a piacere e zeste di limone). Rotolando in Norvegia, un semplice rotolo di pasta sfoglia spalmata di Philadelfia con salmone affumicato, seguito da Un' inchiesta di Poirot: torta salata semplice di porri, besciamella e pancetta affumicata. Poi, Dopo l'IMU torna il sole, Due paste sfoglie rotonde sovrapposte farcite di ricotta e prosciutto crudo, tagliate a raggiera i cui spicchi vengono rigirati a torchon prima dell'infornamento. Per finire Non prendere le caramelle a sorpresa dagli sconosciuti: quartini di tomino con goccia di miele avvolti in una fetta di speck e infornati dopo averli avvolti a caramella con carta da forno. Accompagnamento con Champagne Laurent Perrier
Anche per il primo, solamente piccole porzioni in bicchierini (Rosso a Bicchieri) di riso rosso con crema di carciofi, carciofi e taleggio. Chi vorrà ne prenderà due. Qui ci stava assolutamente bene un Cote du Rhone Domaine Chantegrives.
Per il secondo necessitava qualcosa di robusto e stagionalmente indicato, quindi prima L'era del cinghiale bianco castagnato in torta gialla, bocconcini di cinghiale lungamente stufati in vino bianco e castagne con quadrelle di polenta fritta e Brasando il bramito si lacrima un po': un calssico civet di bocconcini di cervo e cipolline d'Ivrea mignon brasate al vino rosso. Qui intendevo servire un acconcio Brunello di Montalcino, ma la moderazione alcoolica che ormai impazza, mi ha impedito di stapparlo, sarà per la prossima.
In questi casi l'intonazione a piccoli pezzi che ha contraddistinto il menù deve proseguire anche nel dessert, che deve presentare un minimo di varietà. Quindi si principia con Ci han tritato i marrons, un semifreddo ai marrons glacés spezzettati, seguiti da una Tatin à l'orange carmellée, strato leggerissimo di confettura d' arance amare, strato di fette di arancia caramellate e corpo tipo Paradiso. Il Freeze fruit mint cake, deve essere un vero e proprio trompe l'oeil, tanta scena e meno arrosto insomma, ciambella classica (farina, uova, lievito, yogourt al cocco, sciroppo alla menta, farcita di Nutella e ricoperta di cocco in polvere, con centro e corona riempita di frutta (uva bianca, fragole, more, ribes) caramellati con effetto brina, molto scenografica. Gran finale con i cioccolatini fatti in casa (tartufini bianchi e neri, datteri e noci al cioccolato, marzapane al cioccolato, palline al cocco e cioccolato). Qui obbligatorio un passito catanese delle pendici dell'Etna Parsimo.
Cosa dite, la spingo a cominciare con le ricette raccontate? Per ora fatevi bastare le fotografie.
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