Magazine Cinema
Una decina solida e molto variegata, all'interno della quale spicca il primo degli unici due film italiani presenti nella classifica in un anno che non ha visto brillare - purtroppo - il Cinema nostrano.
State dunque pronti ad averne per tutti i gusti, dal documentario al thriller, passando per l'animazione, il fantasy ed il sociale.
Come al solito, qui al Saloon ce n'è proprio per tutti.
N° 30: Cogan – Killing them softly di Andrew Dominik
Il regista degli ottimi Chopper e L’assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford torna alla ribalta con un thriller d’azione verbale più che fisica, un ritratto profondamente noir degli States attuali, con un paio di sequenze ad impatto, dialoghi fiume in cui perdersi ed un finale che è una vera e propria coltellata.
Perfetto Johnny Cash inserito nella colonna sonora, ottimo il cast.
N° 29: Brave - Ribelle di Mark Andrews, Brenda Chapman, Bill Purcell
I Pixar Studios, dopo la mezza delusione che fu Cars 2, tornano a confezionare un prodotto eccellente non solo dal punto di vista tecnico, che fotografa alla grandissima le problematiche dei rapporti tra madri e figlie – adolescenti – e le dinamiche di una normale famiglia come ce n’erano ai tempi dei clan delle Highlands e come ce ne sono ora.
Realizzato da dio, divertente, ritmato, e preceduto da un corto che è uno spettacolo.
N° 28: The Avengers di Joss WhedonIl miglior film di supereroi dai tempi de Il cavaliere oscuro, senza se e senza ma.
Fracassone, tamarro, autoironico, impreziosito dai botta e risposta che Robert Downey Jr/Iron man sfodera nel confronto con ogni altro personaggio e dal migliore Hulk mai apparso sullo schermo.
Almeno una manciata di sequenze memorabili – il “sono sempre arrabbiato” di Banner, il pugno di Hulk a Thor e il bellissimo confronto Hulk/Loki a proposito dello status di divinità – e divertimento assicurato per grandi e piccini.
N° 27: Marley di Kevin MacDonald
Il regista degli ottimi One day in september e La morte sospesa torna al documentario e lo fa alla grandissima, con il ritratto di uno dei simboli della musica moderna nonché personaggio unico nel suo genere: dalle strade di Kingston ai palcoscenici internazionali, dalla religione rastafariana alle sue numerose donne, dai figli al successo, fino alla morte, il Bob Marley uomo prima che popstar internazionale. Emozionante, sentito, profondo. Get up, stand up.
N° 26: Red lights di Rodrigo Cortes
Il regista del bottigliatissimo Buried trova il suo riscatto con un thriller sovrannaturale che mescola Il sesto senso e The prestige, avvince ed incanta riuscendo addirittura nell’impresa di far risorgere, almeno in parte, il dato per perduto Robert De Niro.
Scienza e Fede a confronto in un dramma che inchioda alla poltrona dal primo all’ultimo minuto, sorretto da un ottimo Cillian Murphy e giocato sul filo senza mai eccedere da una parte o dall’altra. Una delle sorprese più interessanti dell’anno.
N° 25: Diaz – Don't clean up this blood di Daniele Vicari
Rispetto allo scorso anno e nonostante una media qualitativa disastrosa, il Cinema italiano riesce comunque a piazzare due titoli nella top 40: il primo è questa potentissima ricostruzione degli scandalosi avvenimenti che durante lo sciagurato G8 di Genova del luglio 2001 accaddero nel corso dell’assalto alla scuola Diaz e nei successivi interrogatori avvenuti nella caserma di Bolzaneto.
Un film non perfetto, ma necessario che è impossibile guardare rimanendo indifferenti.
N° 24: Another Earth di Mike Cahill
Messa da parte la compilation di bottigliate rifilata a Melancholia, ecco giungere al Saloon un prodotto intelligente e profondo realizzato sul tema dei corpi celesti “in rotta di collisione”: due solitudini che si incontrano nell’attesa di scoprire cosa accadrà a due mondi “allo specchio” quando la distanza si farà troppo breve per fare finta di nulla.
Forse non per tutti, ma un’esperienza che resta dentro.
N° 23: Lo Hobbit – Un viaggio inaspettato di Peter Jackson
Approcciato con il dubbio che non potesse raggiungere il livello della trilogia de Il signore degli anelli, il nuovo film firmato da Peter Jackson dedicato al mondo tolkeniano è una piccola perla di stupore e meraviglia, un omaggio al Cinema d’avventura che conquistava i bambini nel pieno dei favolosi anni ottanta che più passano i giorni dalla visione e più mi pare clamorosamente centrata.
Se l’inizio è di questo livello, c’è da sperare che il regista neozelandese superi se stesso con i prossimi due capitoli.
N° 22: Argo di Ben Affleck
Come l’ormai leggendario Clint Eastwood quarant’anni or sono, anche nel caso dell’ex bisteccone Ben Affleck abbiamo scoperto che l’uomo dietro la macchina da presa è di tutt’altro livello rispetto a quello davanti alla stessa.
Dopo il discreto Gone baby gone ed il buon The town, Ben si scopre autore garanzia con un film tesissimo eppure divertente, omaggio alla Hollywood delle grandi produzioni e delle bugie nonché cronaca di un avvenimento realmente accaduto che ricorda molto il Cinema impegnato targato Pakula. Già cult.
N° 21: Margin call di J. C. Chandor
Una delle migliori sceneggiature dell’anno racconta i tempi della crisi economica e delle imprevedibilità della borsa trasformandole in una sorta di thriller all’ultimo respiro, con un cast stellare ed un crescendo che ricorda l’ottimo Americani più che i due Wall Street.
Squali a nuoto in un acquario di pesci rossi ed un futuro sempre più oscuro per tutti quelli che non sono i grandi burattinai dell’economia mondiale. A suo modo profetico.
MrFord
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