Magazine Cinema
N°15: GRAND BUDAPEST HOTEL di WES ANDERSON
Il più radical chic tra i registi texani - e forse statunitensi - sfodera l'ennesima chicca confezionando in colori pastello un film dal gusto europeo e romantico, un divertissement d'alta scuola che non fa rimpiangere i suoi lavori migliori: forse i meno avvezzi non ne coglieranno tutte le sfumature, eppure si tratta di una delle cose più originali ed interessanti che riguardi l'interpretazione cinematografica dell'amore attuale.
N°14: JERSEY BOYS di CLINT EASTWOOD
Erroneamente giudicato un Eastwood minore da molti, dietro la maschera da musical incentrato sulla carriera di Frankie Valli e dei Four Seasons, Jersey Boys è un ritratto dolceamaro del sogno americano e della geografia delle periferie delle grandi città, dominata da regole ben precise che rispecchiavano, negli anni cinquanta e sessanta, i valori dell'amicizia e della Famiglia nel pieno stile dei film di gangsters. Classe pura e grande emozione.
N°13: 12 ANNI SCHIAVO di STEVE MCQUEEN
E tanto Wes Anderson è riuscito a mostrare il lato europeo degli USA, tanto Steve McQueen ha compiuto l'impresa nel portare sullo schermo un'opera profondamente americana firmata da un figlio del vecchio continente.La struggente vicenda - ispirata a fatti realmente accaduti - di Solomon Northup, interpretata con intensità spaventosa dai suoi protagonisti ed in grado di narrare senza eccedere in retorica il dramma dello schiavismo è uno dei capitoli più importanti del Cinema mainstream impegnato, nonchè una delle esperienze più forti dell'anno.
N°12: FRANCES HA di NOAH BAUMBACH
Come tutti gli avventori più "datati" del Saloon sapranno, Little Miss Sunshine è uno dei film del cuore di casa Ford e dei suoi occupanti, per tutta una serie di motivi che richiederebbero ben più di un post per essere raccontati.
Una delle caratteristiche principali di quella perla era la sua capacità di rappresentare la primavera: il lavoro del sempre ottimo Noah Baumbach e sorpresa numero uno dell'anno Frances Ha è riuscito principalmente in questo. Tradurre in immagini e in una protagonista a suo modo indimenticabile quella che, con ogni probabilità, è la mia stagione preferita.
N°11: A PROPOSITO DI DAVIS di JOEL ed ETHAN COEN
I Fratelli Coen, fordiani onorari, tornano sul grande schermo con uno dei loro lavori più atipici, una parabola decisamente amara sugli outsiders con un protagonista spesso e volentieri detestabile, eppure legato strettamente a tutti noi poveri stronzi che ci battiamo con tutte le forze per un posto al sole, poco importa in quale campo, basta sia quello che stimola maggiormente la nostra passione: e mai più di questa volta ha trovato un senso il verso "uno su mille ce la fa".
TO BE CONTINUED...
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