"Stiamo lottando per avere un posto per la nostra cultura, in futuro," ha detto la Elisabeth Utsi Gaup. Il cambiamento climatico, l'estrazione mineraria e l'inquinamento sono tre delle più grandi minacce per i Sami, abitanti tradizionali delle gelide settentrionali ai confini tra Norvegia, Finlandia, Svezia e Russia. Gaup fa parte di una delegazione recatasi a Darwin, in Australia, per partecipare alla riunione della rete mondiale dei popoli indigeni (World Indigenous Network), dove ha scoperto che gli indigeni delle steppe boreali non hanno problemi molti diversi da quelli che vivono in Africa, in Australia nel Pacifico o in Canada.
"Rischiamo ogni giorno di perdere le nostre terre. Siamo un popolo forte, abbiamo la nostra lingua, la nostra cultura, ma siamo così pochi."
I Sami hanno 300 parole per descrivere la neve nelle sue diverse condizioni. Il cambiamento climatico è una delle maggiori minacce alla sopravvivenza della loro cultura. La neve sta cambiando, e assieme alla neve, tutto il loro ambiente. e renne, su cui si basa l'economia tradizionale dei Sami, sprofondano negli acquitrini dove un tempo il suolo era freddo e compatto, e diventano facili prede dei lupi. Anche Berit Inga fa parte della delegazione Sami a Darwin e denunce le attività delle compagnie minerarie, che stanno poco a poco cambiando la vita Sami: offrono denaro per alcuni gruppi, ma cambiando inesorabilmente il paesaggio di tutti.