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Formalina di Gaetano G. Magro – Recensione di Sebastiano Adernò

Creato il 08 ottobre 2013 da Wsf

CoverFormalinaw

Seduto guardo i miei piedi a mollo nella Formalina.

Nella mediocrità stat virtus, è parlare da sconfitti? Se vivere è riempire d’eccezionale un vuoto, che valore diamo al vuoto che chiamiamo Morte? Vuoto? Mi pare un bel campo pieno. Bianco rosso o nero. Il suprematismo russo ci insegna, che il pieno ride di ogni tono. È arrogante come tutta l’indagine sul barcollo incessante che traghetta pensieri da un emisfero all’altro.

Per fare l’albero ci vuole il seme. E per far di noi un idolo? Ci vuole il buio. Quello reticente di tanto disturbo. Che non lascia vedere. Perché se il silenzio sa contare persino le stelle, figuriamoci le bugie.

Ed ecco come la mia vita o la tua scorrono sul pannello di una quinta che fa fondale non fissato ed affondabile.

In fondo cos’è uno specchio? Se non un impedimento della vista?
Bello chiamare virtù tutto ciò che ammicca al nostro ego. Dai Alice, zompa nel buco. E poi nel buco del buco. Che ti amo. Ti amo così bene da garantire per te al demone. Bello l’amore! Poi quando chiede. E la sponda della mela che addenti, appena rilasciato il sapore, ti mangia a sua volta. Chiaro Monsieur che poi ci troviamo mele fin sul soffitto. Ci troviamo tumori spettatori ed ex contribuenti di ciò che accarezziamo come frutto di giorno, ma che pesato da soli e con animo da baco sussurra: “Io per non dire senza. Io sono per esorcizzare il vuoto.”

Distico che non si stacca. Come due pagine che restano tali. Come l’esame di realtà andato male, l’insight panoscopico e quella fetta di poco tra micro e macro che siamo.

Come questa fatica di G. G. Magro.

di Sebastiano Adernò

Gaetano Giuseppe Magro
Formalina
€ 14,00 pp. 180 (Sia cosa che # 100)
ISBN 978 97441 28 1

http://www.faraeditore.it/html/siacosache/formalina.html


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