Fornero riceve i lavoratori Almaviva Contact

Creato il 22 gennaio 2013 da Cassintegrati @cassintegrati

Oggi il Ministro del Lavoro Elsa Fornero incontrerà una piccola delegazione, composta da cinque lavoratori Almaviva Contact di Roma, per conoscere i motivi che hanno portato l’azienda a sospendere 632 di loro.  I lavoratori romani, “troppo cari” per la compagnia, verranno messi in cassa integrazione mentre l’impresa aprirà una nuova sede al sud usufruendo dei finanziamenti della Regione Calabria

“Ci sembra molto importante che un ministro, sia pure con i giorni contati, voglia sentire finalmente la nostra voce. Anche perché fino ad oggi il Governo non si è occupato della nostra vertenza”, spiega Marina in un’intervista all’Isola dei cassintegrati, poche ore prima dell’incontro di oggi al Ministero del Lavoro. Alla nostra domanda su come abbiano ottenuto questo incontro risponde che il contatto con la Fornero è stato del tutto fortuito: “Mentre manifestavamo sotto Montecitorio uno di noi l’ha incrociata per caso fuori dal Palazzo, ed è riuscito ad esporle la nostra situazione”.

E i sindacati? Non dovrebbero essere loro ad organizzare i tavoli di discussione con il Governo? I lavoratori amareggiati dicono di essere stati abbandonati dal Sindacato: “a parte i Cobas Confederati gli altri sindacati sono spariti dalla scena. E se non fosse stato per nostra iniziativa… la Fornero non saprebbe neanche della nostra esistenza”. La distanza rispetto ai sindacati era già stata evidenziata in precedenza, quando i lavoratori rifiutarono un’ipotesi di accordo inaccettabile formulata dalla società insieme ai sindacati regionali, che lasciava fuori dalla trattativa le nostre RSU.

La delegazione dei lavoratori Almaviva Contact chiederà al Ministro del Lavoro di verificare la fondatezza della richiesta di cassa integrazione straordinaria da parte dell’azienda, che in questo momento non sta soffrendo nessuna crisi che giustifichi il ricorso ad ammortizzatori sociali. Come abbiamo già spiegato su questo blog, infatti, l’azienda sta “delocalizzando” il lavoro in Calabria e scaricando i propri dipendente della sede romana di Via Lamaro sulle spalle dell’Inps, grazie ai finanziamenti regionali calabresi. “Le accuse di ‘inefficienza lavorativa’ che ci sono state mosse dalla dirigenza sono del tutto infondate, alcuni di noi lavorano per questa azienda da oltre 10 anni e proprio in questi anni la crescita è stata esponenziale”, insiste Marina.

I lavoratori faranno presente ad Elsa Fornero che le leggi che regolano il settore dei Call Center sono inadeguate, perché queste imprese “pur di abbassare il costo del lavoro ricorrono a incentivi pubblici e ammortizzatori sociali con troppa disinvoltura”. Certi provvedimenti non aiutano il mercato del lavoro, ma lo distruggono.

Il Ministero non ha ancora esaminato la richiesta di Almaviva di CGIS per i 632 dipendenti (tutto dovrebbe avvenire ai primi di febbraio), per cui questo incontro è significativo per i lavoratori romani che potranno finalmente esporre al Governo la loro versione dei fatti.

Nonostante questo, i lavoratori si domandano se il Governo uscente potrà (e vorrà) fare qualcosa per la loro vertenza. Ma non saranno certo questi dubbi a fermarli, dice Marina. “Noi continuiamo decisi per la nostra strada, siamo consci di essere vittime di un’ingiustizia e faremo di tutto per combatterla”. Nelle prossime ore vi aggiorneremo sull’esito della riunione.

di Marco Nurra | @marconurra


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