Può un alimento che contiene glutine essere adatto all’alimentazione di soggetti celiaci? La risposta più ovvia è no, anche se nuovi studi e ricerche sembra stiano realizzando degli enormi passi avanti nella gestione della malattia e nel supporto ai soggetti che hanno sviluppato la celiachia.
Una recente ricerca del settore realizzata dall’Istituto di scienze dell’alimentazione di Avellino in collaborazione con l’Istituto di biochimica delle proteine di Napoli ha studiato approfonditamente la reazione del grano monococco, un cereale che contiene glutine, nel processo digestivo delle persone celiache. La presenza di glutine nel cereale dovrebbe scatenere allergie ed intolleranze ma, dall’analisi condotta, si è evidenziato come il grano monococco, o Triticum monocccum, contenga un glutine molto più fragile, più digeribile e meno tossico rispetto a quello del grano tenero. Il dottor Gianfranco Mamone, responsabile dello studio pubblicato sulla rivista Molecular Nutrition and Food Research conferma: “La riproduzione in vitro del processo di digestione gastrointestinale, seguita dall`analisi proteomica e dalla valutazione della tossicità immunologica su biopsie intestinali e cellule linfocitarie prelevate da soggetti celiaci, ha dimostrato che la parte proteica del glutine, dannosa per i celiaci, è in gran parte distrutta durante il processo di digestione del grano monococco, contrariamente a quanto succede per il glutine del grano tenero”. In realtà, secondo gli esperti del Cnr, l’utilizzo del grano più digeribile potrebbe essere utilizzato esclusivamente in ottica di prevenzione e non nei pazienti in cui la malattia della celiachia risulta già ampiamente sviluppata. A beneficiarne, quindi, potrebbero essere i soggetti che manifestano una leggera sensibilità al glutine e che, con il consumo di grano monococco, potrebbero ridurre i propri disturbi o fastidi alimentari.
- Ricerca di: Istituto di scienze dell’alimentazione di Avellino
- Pubblicata su: Molecular Nutrition and Food Research
- Conclusione: Il grano monococco può essere un valido aiuto per prevenire i disturbi della celiachia