Natascha Kampusch, oggi
VIENNA -Si riapre in Austria il caso di Natascha Kampusch, la giovane rapita quando era bambina e tenuta segregata per 3.096 giorni. Due gli elementi da valutare: da un lato sta prendendo piede l'ipotesi che ci fosse un secondo carceriere e dall'altro che Wolfgang Priklopil, il carnefice, non si sia suicidato sotto un treno ma sia stato ucciso. Per la riapertura del caso si è schierato Werner Amon, a capo del comitato parlamentare dei Popolari austriaci. "Secondo me la teoria di un solo sequestratore non è più sostenibile", ha dichiarato lo stesso Amon parlando con la rivista tedesca Der Spiegel. E queste affermazioni hanno subito riacceso le polemiche sulla torbida vicenda. Amon supporta inoltre la teoria, che era già stata ventilata tre settimane fa del tabloid svizzero 20 Minuten, che Wolfgang Priklopil - il carceriere - potrebbe esser stato ucciso. Insomma, il carceriere di Natascha non si sarebbe suicidato gettandosi sotto un treno il 23 agosto del 2006, come si era sostenuto fino a questo momento. Il cadavere di Priklopil non è stato sottoposto a nessuna autopsia e la lettera d'addio potrebbe essere stato scritto da qualcun altro: forse, appunto, dal secondo carnefice, secondo l'ipotesi sostenuta da Amon. Il tabloid austriaco Die Krone fa poi sapere che la commissione parlamentare ha proposto di richiedere ora l'intervento di un team internazionale dell'Fbi. Il risultato degli incontri della commissione dovrebbe essere presentato tra due settimane.