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Forte flessione delle partite IVA nel 2011.

Da Roxioni
Forte flessione delle partite IVA nel 2011.La crisi morde le attività produttive.
Forte flessione delle partite IVA nel 2011.
Calo netto delle partite IVA nel 2011...il 5% in meno.
Nel 2011 sono state aperte circa 535.000 partite Iva, con una flessione del 4,8% rispetto al 2010. Lo comunica il Dipartimento delle Finanze del ministero dell’Economia.
Il 43,6% delle aperture è stato effettuato nelle regioni settentrionali, il 22,5% al Centro ed il 33,9 al Sud ed Isole. La flessione, rispetto al 2010, ha interessato tutte le regioni, tranne la Calabria, ed è stata più
marcata al Centro-nord: Val d’Aosta e Sardegna hanno accusato un calo superiore al 10%, il Molise è rimasto praticamente immutato. La metà delle nuove partite Iva – spiega ancora il Dipartimento delle Finanze del ministero dell’Economia rendendo noti i dati di sintesi del 2011 – ha riguardato il settore dei servizi pubblici e privati, nell’ambito del quale si distinguono le attività professionali (14,2% del totale) e l’alloggio-ristorazione, ma è il commercio la sezione più interessata dalle aperture, con il 23,6% del totale; notevole anche la quota del settore edilizio.
Il confronto con l’anno precedente evidenzia una flessione leggermente più sostenuta per il settore industriale (-8,7%) e solo due sezioni rilevanti in aumento: le attività di gestione rifiuti-forniture idriche (+6,7%) ed alloggio-ristorazione (+1%). La distribuzione per natura giuridica mostra che il calo del numero delle aperture ha coinvolto tutte le principali forme giuridiche ed è stato più sensibile per le società di capitali; la composizione percentuale delle aperture evidenzia la quota preponderante delle persone fisiche (72,7% del totale), seguite dalle società di capitali, cui appartiene il 18% delle aperture. Le persone fisiche hanno aperto nel 2011 circa 389.000 partite Iva, con una flessione di oltre il 3% rispetto all’anno precedente; il calo ha riguardato tutte le classi di età, ad eccezione dei giovani fino a 35 anni; all’opposto, la classe di età più avanzata registra il calo più marcato, quasi il 10%. Gli uomini hanno aperto il 64,7% delle partite Iva e l’età media delle nuove partite Iva è leggermente più bassa per le donne, in quanto esattamente metà delle aperture a loro riferibili è stata effettuata dalla classe più giovane, contro il 46,8 dei maschi.
Dati che richiamano alla mente un’altra notizia: “Fuga di persone e capitali verso la Svizzera. Sono imprenditori e liberi professionisti e hanno tra i 40 e i 50 anni. Temono l’incertezza politica ed economica, una stretta fiscale e sono in cerca di un investimento immobiliare sicuro. Sono loro i protagonisti della nuova migrazione oltralpe”.
Probabilmente, una ragione per cui le partite iva latitano. fonte
di Franco De Possentis


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