un estratto da La dea immediata su VDBD
(…) Forugh così facendo assecondava materialmente una delle sue prime vocazioni interiori, quella relativa allo sconfinamento come formula conoscitiva che lascia all’istinto il compito di disegnare una mappa della donna che sarebbe stata poi. Questi viaggi da una città a all’altra, da una nazione all’altra, da un significato all’altro, caratterizzarono profondamente la vita e l’arte di Forugh e in un certo senso ne compirono sul finale la sua decadenza. In un primo tempo questa possibilità le si dimostrò come una mobilità abbagliante. Ciò le consentiva infatti di trasporre anche poeticamente lo sconfinamento dalla normalità familiare come fosse un vero e proprio scenario che vedeva lei trasportarsi dall’impianto di una decisa fisicità (era, come si vede dalle foto, una donna bellissima e intensamente sensuale) nella metafisica più pura, come dimostra l’alta spiritualità raggiunta negli ultimi scritti. (…)