L’impegno dei cittadini è diventato fondamentale: occorre mobilitarsi, impegnarsi, farsi sentire, altrimenti il modo di procedere del Parlamento – dove il potere legislativo da anni cede all’esecutivo tramite decreti d’urgenza o altre procedure che rendono impossibile la discussione ampia e dettagliata necessaria per approvare leggi che durino e siano efficaci – impone decisioni contrarie agli interessi essenziali dei cittadini, come la salute, un ambiente vivibile, l’aria respirabile. In Parlamento passano anche decreti carichi di provvedimenti molto diversi tra loro, tramite una procedura d’urgenza che rende anche impossibile discutere. Un metodo pericoloso, adottato per impressionare il pubblico dei massmedia e già criticato più volte dal Quirinale, perché in definitiva è incostituzionale. Si rende impossibile fare leggi, poche, efficaci, durature, meditate e ben documentate, esaminando pro e contro, pur di mostrare che il Parlamento produce una gran quantità di decisioni, spesso anche pericolose. Di qui la necessità che i cittadini si impegnino ed entrino in comitati, anche piccoli ma preparati e pronti a confrontarsi con le istituzioni nelle conferenze dei servizi, nei consigli comuni e provinciali, con appelli e interventi di vario genere. Il vincolo di mandato non c’è, quindi l’impegno dei candidati è libero. L’interesse dei cittadini nel caso del Forum dei Movimenti per la Terra e il Paesaggio però è universale. Chi ha risposto? Nella circoscrizione Lombardia 3 Rivoluzione civile, con Davide Persico e Pierluigi Pasotto, candidati rispettivamente alla Camera e al Senato.
La rete delle 879 organizzazioni che danno vita al Forum Italiano dei Movimenti per la Terra e il Paesaggio inizia da oggi a sottoporre ai candidati di tutti gli schieramenti in lizza alle elezioni politiche del 24/25 febbraio – attraverso la diretta azione dei suoi 143 comitati locali “Salviamo il Paesaggio” – un proprio documento di priorità sui temi connessi al concreto contenimento del consumo di suolo e alla salvaguardia dei territori e del paesaggio.
Si tratta di otto punti “secchi”, ovvero otto leggi prioritarie che il Forum nazionale invita a promuovere o a eliminare sin dall’inizio della nuova legislatura, richiedendo ai candidati di esprimere la propria condivisione e, dunque, a sottoscrivere un preciso impegno.
Le adesioni dei candidati verranno puntualmente segnalate sul nostro sito e costituiranno dunque una mappa documentale per tutti gli elettori sensibili al tema del consumo di suolo (ormai al centro dell’agenda politica nazionale).
LE LEGGI DA FARE SUBITO
1. Approvare il DDL dedicato alla valorizzazione delle aree agricole e al contenimento del consumo del suolo, approvato a fine legislatura dal Consiglio dei Ministri e ancora da dibattere nelle commissioni e in aula, apportando nel contempo una serie di miglioramenti suggeriti dal Forum.
2. Una legge che regoli, tramite la partecipazione dei cittadini, la pianificazione e la salvaguardia dei suoli liberi e del paesaggio, secondo lo spirito delle “linee guida” formulate dal Forum Italiano dei Movimenti per la Terra e il Paesaggio.
3. Una legge che regoli il ciclo di vita degli immobili, includendo obblighi di recupero degli inerti che ne riducano drasticamente lo smaltimento in discarica.
LE LEGGI DA ELIMINARE SUBITO
1. La cosiddetta “legge Obiettivo”, così da riportare le attuali 390 opere in essa contenute nell’ambito delle procedure ordinarie.
2. I commi 1, 2 e 3 della cosiddetta legge “Sviluppo bis”, così da azzer are gli incentivi per la realizzazione di grandi opere infrastrutturali (di importo superiore a 500 mln di euro) anche in mancanza di un equilibrio del piano economico.
3. Il cosiddetto “silenzio assenso” e il “piano per le riqualificazioni delle città”.
4. La possibilità di dichiarare siti “di interesse strategico per la difesa militare della nazione e dei nostri alleati”, così da non più consentire l’autorizzazione di progetti edificatori in deroga alle vigenti leggi urbanistiche (è il caso, ad esempio, del Muos di Niscemi …).
E INFINE …
Una ultima richiesta: l’assunzione dell’impegno a non approvare norme in campo urbanistico, edilizio, paesaggistico, culturale o ambientale, in contrasto con i principi di tutela del territorio, dei beni culturali, del paesaggio, dei suoli liberi e dell’ambiente in genere. Questa richiesta di impegno può apparire semplicistica, ma nel corso degli anni (nel recente periodo, in particolare) l’approvazione di norme in stridente contrasto con l’articolo 9 della Costituzione o con quelle di rispetto urbanistiche e paesaggistiche, ci suggeriscono di non dare nulla per scontato …
E’ allegato qui il documento integrale