In questi giorni, in queste ore stiamo assistendo a momenti davvero difficili e tragici che coinvolgono un paese dalla nobile storia e dall’immensa cultura. Siamo tutti figli della Grecia, figli di una civiltà che ci ha insegnato a pensare, a governare, a creare, eppure in un periodo dominato dalla finanza e dagli egoismi delle banche mondiali sembra di percepire una volontà di ferire, distruggere il popolo greco. Siamo alla vigilia di uno sciopero generale in Grecia di 48 ore contro i tagli alla spesa pubblica, alle pensioni, contro i licenziamenti e contro i sacrifici chiesti solo alla parte più fragile del paese per evitare il tracollo e l’insolvenza del debito greco (la chiamano default per non farcela sentire così terribile), intanto il ministro delle finanze Evangelis Venizelos si presenta alle telecamere di tutto il mondo dichiarando: «Qui non c’è un Ercole che possa affrontare l’Idra di Lerna da solo. Tutti insieme dobbiamo, senza meschinità e senza arroganza, combattere questa battaglia, per convincere i cittadini greci, per dare loro un quadro completo del programma e procedere verso la decisione che abbiamo preso: rimanere nell’euro per restare in Europa e lottare per recuperare terreno». I provvedimenti presi dal governo ellenico per un piano di austerity supplementare non convincono ancora l’Europa che, attraverso la cancelliera tedesca Angela Merkel, fa sapere di non essere soddisfatta delle misure già in atto e soprattutto della loro realizzazione… si ha la sensazione che qualcuno voglia spingere la Grecia fuori dall’Europa e abbandonarla al proprio destino, come se si trattasse della pecora nera della famiglia… la troika Fmi, Ue e Bce sta chiedendo lacrime e sangue al popolo greco, 150.000 lavoratori pubblici licenziati entro il 2015 e 10 miliardi di euro da recuperare nel periodo 2013-2015 per creare nei conti pubblici del paese un avanzo primario di 4,5 miliardi di euro… personalmente sono solidale con il popolo greco che sta per essere letteralmente strozzato dagli usurai delle banche europee e mondiali, per questo voglio gridare “Forza Grecia!” e mettere qui la sacra bandiera di un paese fratello che tanto ci ha dato.
© (Marco Vignolo Gargini)