Vittorio Agnoletto, Lorenzo Guadagnucci, L’eclisse della democrazia, (Feltrinelli, 2011), a proposito di Bolzaneto:
Furono centinaia, sicuramente oltre duecento, le persone scomparse nelle notti di venerdì e sabato e delle quali, in alcuni casi anche per tre o quattro giorni, non si avrà alcuna notizia. È stato il primo caso di “sparizioni” di massa nella storia dell’Italia repubblicana. Ed è qualcosa che lascia il segno.
Quando il diritto viene sospeso e ogni tutela costituzionale viene rimossa, il singolo cittadino si sente nudo, in questo caso non solo metaforicamente, e impotente di fronte all’arbitrio del più forte. Quando la forza e le armi, che lo stato ha consegnato ai guardiani del diritto perché proteggano i cittadini, si trasformano in minacce imprevedibili e incontrollabili contro quegli stessi cittadini, significa che è stato celebrato il funerale di interi secoli della storia umana.
Nelle aule dei processi genovesi sono stati chiamati anche medici e psichiatri, che hanno spiegato come i soggetti che a Bolzaneto hanno subìto maltrattamenti e violenze debbano far fronte a un “disturbo post-traumatico da stress”, simile allo stress provato dalle vittime di grandi disastri naturali, ma più insidioso, perché causato direttamente da propri simili, in maniera del tutto inaspettata.
Scriveva Primo Levi nel suo libro I sommersi e i salvati: “Chi è stato torturato rimane torturato. Chi ha subìto il tormento non potrà più riambientarsi nel mondo, l’abominio per l’annullamento non si estingue mai”.
I prossimi appuntamenti di presentazione del libro in programma.