Foto / Industria 01 – Bologna, 19-10-2013 (seconda parte)

Creato il 28 ottobre 2013 da Maxscorda @MaxScorda

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(Prima parte qui)

3  – Gabriele Basilico – I luoghi del lavoro
E’ con interesse assieme ad un pizzico di tristezza che s’affronta la compatta ma interessante esposizione di Basilico. Chi meglio di lui poteva fornire uno sguardo preciso e disincantato sull’architettura industriale, quando possente, viva e vitale oppure gia’ ridotta a nuove rovine di un tempo troppo veloce che fagocita uomini e cose, imperi e miserie. Foto di committenze ma anche le miserie dopo la gloria che fu come nel caso delle acciaierie Falk a Sesto San Giovanni, esempio vibrante e angosciante di cio’ che puo’ restare dell’industria dopo pochi decenni dalla sua fondazione.
Un monito o allarme, fine di architetture che parevano eterne ma eterne non sono, forse per questo piu’ vive che mai, umanizzate e fallibili. Basilico sapeva riportare tutto questo e per quanto le foto non siano straordinarie, lo struggimento per cio’ che e’ stato e che poteva essere, e’ vibrante e palpabile.

6 – Massimo Siragusa – Labor Limae
Tra propaganda e arte, tra committente e spettatore, il lavoro di Siragusa resta sospeso tra spettacolo e necessita’.
Strutture, impianti, prodotti e il fotografo sottolinea ed esalta il soggetto attraverso la predominanza dei colori che letteralmente si staccano dall’immagine in un formidabile effetto tridimensionale, una sottolineatura dentro la quale l’ordinario diviene soggetto privilegiato. Slideshow accattivante ed emblematico della biennale, certo e’ che Photoshop semplifica le cose e per quanto io sia tutt’altro che contrario al farne uso, serve riconoscerne la presenza e spostare l’offset di valutazione verso altri canoni.

8 – Mark Power – Airbus A380
Slideshow di foto che ripercorrono tre anni del progetto francese Airbus, opera la cui monumentalita’ e’ celata soltanto dall’abitudine che tutti noi abbiamo sviluppato nei confronti degli oggetti quotidiani. Un aeroplano e’ un aeroplano, cosi’ sembrerebbe, tautologia del moderno vivere eppure senza retorica, rappresenta la summa dell’umano sapere tecnico e scientifico. Quando poi, come nel caso dell’Airbus non basta progettare qualcosa ma serve progettare anche l’intorno a questo qualcosa, allora l’operazione e’ parte della moderna epica, la conquista umana che esige piccoli passi in avanti capaci di spostare la soglia dell’incredibile.
Foto inevitabilmente suggestive, almeno per coloro che hanno coscienza dello sforzo intrinseco alla tecnologia.

9 – Freek van Arkel – Rapporto Rotterdam
Viviamo in uno strano sistema nel quale s’insegna a disprezzare o tuttalpiu’ ignorare cio’ di cui abbiamo piu’ bisogno. Il porto di Rotterdam e’ lo snodo marittimo piu’ grande ed importante d’Europa, transito attraverso il quale l’intero pianeta scambia beni e merci. Van Arkel frequenza il porto e gli uomini che vi lavorano da venticinque anni e in tutto questo tempo e’ penetrato nei meandri della macchina, ne ha colto aspetti inediti e singolari, certamente spettacolari laddove l’industrializzazione sa essere arte. Capire quali ingranaggi muovano la macchina, il costo di energia, fatica e la raffinata eppur poderosa logistica necessaria per far progredire il sistema, meriterebbe un doveroso rispetto e una conoscenza piu’ approfondita ed e’ in questo che il fotografo riesce meglio, oltre alla forma delle immagini, la dialettica dell’efficienza. Slideshow appassionante col solo difetto che otto minuti sono pochi

10 – Siobhan Doran – Savoy: Il restauro
Ho una strana ed immotivata passione per l’art déco, non mi domando neppure il perche’. Sappiamo come il Savoy di Londra abbia rappresentato all’epoca e negli anni, un punto di riferimento di stile e arredamento, un luogo divenuto leggendario e rappresentativo, scrigno di racconti che sono nel contempo sogno e cronaca. Gli anni trascorrono per tutti, anche per i grandi capolavori dell’architettura ma un investimento di oltre 200 milioni di sterline per una ristrutturazione durata tre anni, ha restituito all’albergo uno splendore senza uguali per quanto inarrivabile con cio’ che a suo tempo fu.
Lo slideshow, percorre tutte le fasi di ristrutturazione, con un prima e un dopo di riferimento e confronto. Molto interessante, solo fino ad un certo punto legato al tema della mostra esaltando maggiormente la manualita’ e l’artigianato ma come ho detto, un bel vedere per chi condivide i miei gusti o anche solo per meglio comprendere che i soldi possono restituire il bello ma piu’ difficilmente la leggenda.

http://fotoindustria.it


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