Nascosta e poco visibile, se non entrando alla Mostra d’Oltremare a Fuorigrotta, nel noto quartiere di Napoli. Un lungo viale alberato con pini e lecci e lunghe vasche che ci portano alla monumentale Fontana dell’Esedra. Costruita dagli architetti Carlo Cocchia e Luigi Piccinato nel 1938 per volere del regime fascista, fu inaugurata nel 1940. Simbolo del colonialismo italiano, la Fontana dell’Esedra si estende per 900 metri quadrati, capace di contenere 4000 metri cubi di acqua ed i suoi getti sono in grado di raggiungere i 40 metri d’altezza. Lo spettacolo che ci si prospetta entrando nel parco di Fuorigrotta è questo: giardini e un lungo vialone che si stendono per tutta la lunghezza del parco e confluiscono in un emiciclo formato da una vasca centrale e quattro corone semicircolari concentriche ognuna formata da 19 vasche per un totale di più di 70 vasche ad esedra, ugelli di ottone e bronzo, e dodici fontane a cascate.
Un sistema idraulico che tra getti verticali ed orizzontali regala un’espressione di architettura unica. Vari sono i motivi ornamentali sulla parete della facciata, statue di donne e fregi a rilievo raffiguranti scene animali e vegetali: la selvaggina cacciata con archi e frecce, la corsa ai tori, ai caproni e ai cerbiatti e una giraffa mentre i bordi rifiniti con foglie e fiori. La decorazione in ceramica che riveste la fontana con piccoli tasselli irregolari tra il turchese e il blu, fu realizzata successivamente negli anni’50, per opera di Giuseppe Macedonio. Abbandonata per moltissimi anni, solo nel 2006 grazie ad un finanziamento di 6 milioni di euro ritorna a dare il suo spettacolo alla luce del sole e non solo. I millequattrocento proiettori di luce a fascio colorato combinato sul fondo della fontana di cui centotrentadue solo nella vasca centrale rendono la fontana dell’esedra ancora più suggestiva anche di sera.
Grazie a Peppe Guida per le foto.
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