L’estate è una crostata,
una pesante nebbia
sulle vene scarsamente decorate d’acqua.
I sessi studiano,
ma si addormentano sui libri,
e il camion mangiavetri
ulula per il caldo
mentre due neri
si prendono a colpi
di “listen to me”,
nell’alba cianotica.
Con raptus vudù
i gabbiani prendono appunti
sui treni in partenza
oltre la Grande Muraglia Romana,
orinatoio per ciechi.