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Four Years Later by Monica Murphy

Creato il 28 dicembre 2014 da Anncleire @anncleire

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“I’ll have you saying fuck in no time.”

“No way.” I shake my head, my smile blooming despite what he’s saying. “That is like the worst word ever.”

“Not even. It’s more like the most versatile word ever. You can use it in so many ways.” He stretches his arms out, then curls them behind his head, elbows bent, hands linked at his nape. His biceps bulge against the sleeves of his T-shirt and my body goes all fluttery and weak.

“What do you mean?” I ask.

“Well, it can be an adjective, a verb, a noun. It’s fucking magical.”

 

“Four years later” è il quinto e ultimo volume della serie d’esordio di Monica Murphy. Innamoratissima della coppia Drew + Fable di certo non potevo lasciarmi scappare anche questo volume, che racconta le gesti del fratellino di Fable, Owen, che finalmente mette la testa apposta. Avevo grandi speranze per questo libro, convinta di trovarmi una romance new adult di un certo impatto. Stimo molto la Murphy ed ero convinta di avere per le mani una storia interessante. Sono rimasta scioccata dall’uso dei soliti espedienti, e dalla storia simile a tantissime altre già lette.

 

Colpa. Questo è tutto quello che sento quando penso a mia madre. Ora è di nuovo nella mia vita, e vuole sempre qualcosa. Averla intorno mi fa cadere facilmente nelle brutte abitudini che mi mettono nei guai. Saltare le lezioni, fumare erba, andare con ragazze che non significano nulla per me… sto combinando un sacco di guai. L’ultima cosa di cui ho bisogno è mia sorella che si impiccia degli affari miei. Così ho tenuto il ritorno di mia madre un segreto. Ma promettere di alzare i miei voti da solo non è abbastanza. Fable mi ha costretto a vedere un tutor. E Chelsea è la ragazza più intelligente che abbia mai conosciuto. Decisamente non è il mio tipo… ma che c’è qualcosa che mi attira verso di lei. È dolce, timida e completamente immune alle mie solite mosse.

Chelsea ha i suoi segreti e non parla. Come se potessi giudicarla io. Come faccio a farla aprire con me? E potrò mai riuscire a convincerla che può avere qualcosa di serio con me?

 

Prendete un giocatore di football osannato da tutte le ragazze del campus che non sa trattenersi dall’usare la parola “fuck” in maniera diffusa e ripetitiva, una ragazza insicura, timida e inesperta che non ha mai avuto molto a che fare con il genere maschile e che si ritrova per le mani il ragazzo più desiderato del college. È facilmente intuibile quello che succede. Lui, lei, si incontrano, scontrano e fanno a botte con la loro attrazione. E ormai ce ne sono davvero troppi di libri del genere. Voglio qualcosa di più da una romance. Sono stanca di questi ragazzi, da bello e impossibile, che si spacciano per super fighi, rubacuori e spaccamutande e che poi alla fin fine sono solo degli insicuri cronici, che annaffiano con l’alcool i loro problemi e poi fanno anche i finti incompresi. E le ragazze sembrano disposte a qualsiasi cosa. Pur sapendo a cosa vanno incontro non si scansano, ma anzi si gettano a capofitto in storie in cui tutto sembra perfetto e la redenzione quasi immediata. Storie del genere perdono presto il loro fascino, con una buona dose di irrealtà.

La Murphy sceglie la prima persona per la narrazione, alternando i punti di vista dei due protagonisti che lottano con demoni essenzialmente uguali. Chelsea ha una famiglia disastrata dalle scelte del padre, e una madre che le ha sempre inculcato che gli uomini sono il male, e fa meglio a rimanersene da sola. Tra l’altro è una ragazzina prodigio che si è diplomata dall’high school a soli 16 anni e ora a 19, è una junior. Determinata, forte, sicura delle sue scelte, è sempre andata dritta come un treno verso il successo professionale. Inesperta dell’arte delle relazioni con l’altro sesso, resta semplicemente sconvolta dal fascino di Owen che le viene affidato, visto il suo lavoro di tutor. Chelsea è seria e coraggiosa, ma si lascia abbindolare in fretta dal viso furbetto di Owen e dalle sue lusinghe. Ecco che allora piano piano la ragazza si scioglie, si apre, si concede al più noto playboy del campus, con la reputazione da bad boy, e la parola guai scritta in fronte.

Owen apparentemente ha tutto, dalla stabilità economica al calore familiare, grazie a Drew, il fidanzato della sorella. In effetti si lascia andare ai ricatti morali della madre e alle proprie mancanze, senza avere il coraggio di affrontarle davvero. Una vittima degli eventi solo in parte, perché Fable, pur venendo dallo stesso background, è riuscita ad elevarsene, raggiungendo la sua serenità. Anche nel momento della riscossa invece, Owen resta un fantoccio, governato dalle azioni degli altri, senza avere un reale cambiamento. Ogni volta che gli si presenta un problema ricade nelle vecchie abitudini, a scapito di qualsiasi promessa.

L’ambientazione californiana è scarna ed è quella che circondava i libri precedenti della serie, soprattutto con The District, il locale di Colin, dove lavoravano Fable e Jen e in cui lavora Owen. Il college, l’appartamento di Owen, i soliti luoghi che fanno da sfondo ad una vicenda che dovrebbe essere sentimentale, ma si consuma di fronte all’inaccessibilità dei personaggi.

Il particolare da non dimenticare? Una felpa bianca…

Una storia già vista, una new adult romance dal sapore della presa in giro, con un ragazzo che sembra immobile, e una ragazza che gli corre dietro, cercando in ogni modo di ambire a qualcosa di più. Una storia d’amore piena di scontatezza e cliché già visti, in un contesto dove un ragazzo può essere solo bello e playboy, e una ragazza un fiore innocente da cogliere.

Buona lettura guys!

 

 

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