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Stando a quanto diffuso ufficialmente, l'Ilva di Taranto avrebbe messo a disposizione i primi fondi per bonificare e mitigare l'impatto ambientale degli impianti trasportati, troppo di punto in bianco, sotto l'occhio del ciclone: basteranno i 146 milioni di Euro locati nell'immediata disponibilità? Sono utilizzabili per "ripianare" esclusivamente le spese cumulate nel presente od anche per rimborsare i malesseri (ed i disagi) diffusi nel passato? Come giustamente deciso dal Governo, relativamente alle questioni afferenti all'Ilva dovrà essere la giustizia a fare il suo corso: nessuno può mettere i bastoni fra le ruote alla (improvvisa?) ricerca delle verità fino ad oggi silenziate. Dovrà essere l'inchiesta "Ambiente venduto" ad attribuire colpe specifiche, se ne verranno individuate, nei confronti dei vertici dell'Ilva attualmente posti sotto accusa. Si tratta di un provvedimento destinato ad espandersi a gran velocità verso nuovi confini, fra politica ed istituzioni? Guardando ai "passi" indicati come essenziali per le operazioni di bonifica e miglioramento sembra, purtroppo, che i milioni fino ad ora messi a disposizione siano totalmente insufficienti; è questa l'opinione di un articolo riportato su ilsole24ore.com: "[...]il colosso siderurgico lavorerà con Governo ed Enti locali per arrivare ad una nuova autorizzazione integrata ambientale che si ponga l'obiettivo di azzerare entro due o tre anni le emissioni e rendere più competitivo il ciclo industriale dell'acciaio. Si metterà mano [...] alle emissioni[...], si troverà una soluzione definitiva per lo spolverio alimentato dal parco minerario[...]. Chi paga? Domanda per nulla oziosa. Sono necessarie cifre imponenti. I Riva hanno messo sul piatto i primi investimenti [...]. Gesti apprezzabili, ma si tratta di bruscolini.[...]" Gesti apprezzabili, ma arrivati forse troppo in ritardo? Era così economicamente conveniente attendere l'allarme della magistratura per "portarsi avanti" con le operazioni di bonifica e miglioramento degli impianti? La situazione non è sicuramente diventata insostenibile da poco tempo. Di pari passo, invece, l'improvvisamente allertato Ministro Passera riferisce di un'altra possibile "fetta di finanziamento" consistente in 600 milioni di Euro: tali cifre sarebbero alla base di un non meglio precisato "contratto di programma". Dove finiranno le "voci di corridoio" che tenevano "in conto" svariati miliardi di Euro per rimuovere qualunque residuo di mancanza (ambientale, ma non solo!)? Il totale di (600+146) milioni di Euro non rischia di trasformarsi in una spesa sotto-stimata rispetto alle reali esigenze? Altro ed immenso discorso meriterebbero le riflessioni promosse dal cosiddetto "Comitato cittadini e operai liberi e pensanti": trattare della "questione Ilva" è necessario, anche facendo immensa attenzione ad alcune tremende storie. Racconti di vita che, lontano dai riflettori, rischiano di spegnersi in una pericolosa quanto indisponente indolenza: fra tutte, quella che ha più indignato è la storia di Lorenzo, bambino di tre anni costretto a lottare quotidianamente contro mali terribili. Riecheggiano, su questo fronte, le parole di suo padre Mauro: "Perchè la scienza non può dirmi con certezza che il tumore che ha colpito mio figlio sia dovuto all'inquinamento di questa città, dell'Ilva e di tutte le altre cose, ma non può nemmeno escluderlo. Quindi a tutte queste persone, alla gente della mia città, voglio dire che devono aprire gli occhi perchè certe cose succedono, e non devono succedere più." Non dovrebbe più accadere di avere improvvisi allarmi su emergenze che, come quella dell'Ilva, sono da sempre rimaste sotto gli occhi di tutti. Il Ministro allo Sviluppo Economico Corrado Passera ha sostenuto che "non ci sono chiare evidenze tra le emissioni attuali e i danni alla salute." La domanda che sorge spontanea è, d'altro conto, una sola: possono o potrebbero esserci più "chiare evidenze" fra emissioni passate e danni alla salute umana? L'incidenza non può essere in alcun modo esclusa, come sostenuto anche dai documenti citati in moltissimi articoli dei giorni scorsi, presentati da magistrati e tecnici, che hanno optato per la sentenza tanto discussa: "malattia e morte" nel ciclo produttivo dell'acciaio. Ai posteri l'ardua sentenza...non solo giuridica. E' urgente fare assolutamente chiarezza, economica e non.
Per saperne di più: "Ilva, Ferrante: 146 milioni per la bonifica ambientale. Il Governo non ricorrerà alla Consulta.", M.Maugeri, IlSole24ore.com (http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-08-17/ilva-ferrante-milioni-bonifica-193827.shtml?uuid=AbblEyPG)
"Aria di tregua, Ilva promette '146 milioni per l'ambiente'", S.M.Righi, L'Unità, 18-8-2012
"La città protesta in piazza: 'Basta con le morti.'", L'Unità, 18-8-2012
"'Accolte tutte le indicazioni del Gip, tranne la chiusura degli impianti'", Intervista al Ministro Corrado Clini, L'Unità
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