Oltre tre milioni di persone, per una sfida che potrebbe senza alcun dubbio decidere le sorti della politica (e dell'Italia) intera per i prossimi anni: sono stati numeri impressionanti quelli che hanno contraddistinto il primo turno delle primarie "Italia, Bene Comune". Il secondo turno dovrà determinare un nome che potrà, salvo Monti-bis, governare il Paese. Avrà l'arduo compito di governarlo a piene mani, forte (e consapevole) di una (pre)potente ed importante legittimazione democratica: sembra essere sempre più chiaro e nitido il grande obiettivo che andrà a configurarsi dopo il 2 dicembre. Servirà una larghissima svolta, nella quale non dovranno essere più pochi uomini al comando a tessere le "trame" di Governo per l'Italia che verrà: la grande svolta per un Paese migliore può essere innescata solamente con l'apporto ed il supporto di tutti. Sarà necessario essere chiari, lucidi e trasparenti sul non certo esaurito "stato di allerta": toccherà alla politica essere coerente nell'ammettere che le emergenze non sono affatto terminate con la fine della "tecnocrazia". Nell'essere coerenti, sarà necessario adoperarsi di conseguenza: guardando a generiche tematiche come queste, la questione delle primarie non può essere sfigurata in un ridicolo volto fatto di sole percentuali, vincitori e vinti. Dal candidato vincitore dovranno essere perfezionate squadre capaci di sintetizzare (e migliorare) i contenuti programmatici presentati da ciascun protagonista di questo confronto. Migliorare il programma dovrebbe significare, per fortuna o purtroppo, saper andare oltre le semplici dichiarazioni di intenti e troppe altr(ettant)e ridicole polemiche: rimangono domande ben più gravi a cui è necessario rispondere.
- Come coniugare le necessità di crescita (ed investimento) con le prospettive di salvaguardia esclusiva del rigore che si prefigurano come predominanti per i conti pubblici italiani?
- Attraverso quali risorse sarà possibile realizzare positivi cambiamenti, a fronte di oneri di spesa da rispettare necessariamente ogni anno?
- In caso di crescita mancata, o di percentuali non elevate quanto le attese, si dovrebbero prefigurare esclusivamente operazioni di "taglio" già praticate con ampie critiche dai precedenti Governi (sia 'tecnici' che politici)?
- Quali politiche portare avanti nelle sedi mondiali e continentali? Sarà possibile riequilibrare gli accordi di "rigore prevalente" fino ad oggi sottoscritti? Attraverso quali voci e quali garanzie sarà possibile farlo?
- Attraverso quali reali provvedimenti coniugare prevenzione del territorio, protezione dalle emergenze di dissesto idrogeologico e/o sismico?
- Attraverso quali strategie (/risorse/programmi/progetti[...]) poter procedere per creare occupazione ed adeguati indici di crescita?
- Come affrontare il problema energetico? Come poter cambiare la politica energetica di un Paese intero dopo anni di nulla e (cumulate) scelte sciagurate?
- Quali provvedimenti prendere per salvaguardare e preservare il mondo delle imprese e, contemporaneamente, tutelare quello dei lavoratori?
- Su quali realtà confrontarsi per definire quanti e quali tagli mettere in campo in tema di spese militari, guerre e politiche di pace (/gestione dei conflitti)?
- Attraverso quali provvedimenti concreti realizzare riqualificazioni industriali situate in zone dove il lavoro è riuscito a diventare, al tempo stesso, fonte di vita e sorgente di morte? Esistono margini per migliorare o rinnovare investimenti e cicli produttivi oggi in manifesto declino?
- Come muoversi per tradurre in realtà concetti generici quali "prevenzione" e "sostenibilità ambientale"?
- Quale spazio riservare a questioni fondamentali ma troppo sottovalutate come diritti civili, integrazione e cittadinanza ai minori nati (e cresciuti) in Italia?
- Quali risorse e quali provvedimenti mettere in opera, guardando a conti pubblici "ingessati", per migliorare questioni afferenti al lavoro?
- In cosa consiste esattamente la cosiddetta "Agenda Monti"? Cosa significa realmente e concretamente aggiungere "qualcosa in più" a quest'ultima?
p.s.: quali risposte poter dare all'uomo (travestito da megafono) che ha descritto la giornata di ieri come "[...]rappresentazione senza contenuti, un'auto celebrazione di comparse, un grottesco viaggio nella pazzia [...] un bromuro sociale, un calmante, [...]"? Risposte esaurienti al contenuto politico-programmatico della questione potranno darle, per fortuna o purtroppo, solamente il tempo ed una degna legge elettorale non "confezionata ad hoc" per favorire un "Monti-bis". Le risposte migliori sul contenuto socio-personale della questione possono comunque darle, tanto per cominciare, quelle moltissime persone che hanno scelto di votare, assieme a tutti quei volontari che hanno scelto, per un giorno, di credere alla possibilità di poter essere piccola parte di un sogno. Potrebbe l'uomo-megafono (assieme all'uomo parlante?) andare, seggio per seggio, ad accusare votanti e volontari di essere vittime illuse e tradite di un sistema finto e pilotato? Quali "risposte" potrebbe ottenere? Quali più importanti risposte dovrebbe dare invece questo uomo-megafono, prima di tutto agli aventi diritto che hanno scelto di votare il suo "Movimento"? Dovrebbe spiegare troppe cose che, fino ad oggi, non ha purtroppo ancora fatto in maniera adeguata ed esauriente. Di tempo per rispondere, comunque, ne resta ancora abbastanza. Sempre "dall'alto di un blog", ovviamente.