Fragili foglie

Creato il 15 febbraio 2011 da Renzomazzetti

 Chi ha sentito il soave morso di veraci credenze e di opinioni, anche per mezzo di un brevissimo detto sente farsi vivo il ricordo di ciò che lo può liberar da dolore e da terrore. Per esempio:

Foglie!

E le une il vento

sparge tutte per terra,

così d’uomini stirpe.

Fragili foglie, anche i bimbi tuoi; fragili foglie, anche questa gente che ulula il suo applauso e la sua approvazione, gente che per opposta via grida la sua maledizione oppure, in segreto, biasimo innalza e canzonatura; fragili foglie per non differente condizione, anche le stirpi destinate a riceverne la fama dei giorni venturi.

Oh! Tutte queste cose che spuntano,

e primavera allora sopraggiunge.

Ma poi vento le getta per terra, e successivamente la selva altre, invece di quelle, ne genera. E fugacità d’un istante a tutti è comune. Ma intanto tutte queste cose tu vai perseguendo oppure fuggendo, proprio convinto che la durata ne sia eterna. Del resto, ancora un poco e chiuderai gli occhi, e colui che t’accompagna al cimitero, ebbene, un altro penserà a fargli il funerale. -Marco Aurelio-

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QUANTO POCO IO CONOSCO DI QUESTO MONDO!

Quanto poco conosco di questo mondo:

atti d’uomini, città, fiumi,

montagne, arido squallore, sconosciute

creature, alberi ignoti.

La grande terra brulica

ed io conosco semplicemente un riparo.

Spogliato, viaggio coi miei occhi

e raccolgo rapide visioni di parole, quadri

che colmano le mie zone di inesperienza

con dovizia.

Io sono un poeta della terra:

il mio flauto ripete le sue melodie.

Sazio i suoi richiami coi miei sogni

e ne ascolto l’armonia nelle

ore silenziose del mio cuore.

Inaccessibili, nevose cime

tornano a chiamarmi insistenti

con musica mai udita.

La stella polare, lontana, solitaria,

ha toccato i miei occhi insonni.

-Rabindranath Tagore-


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