Ricetta per persone n.
4
Ingredienti:
400 g di fragole
150 g di cioccolato bianco
150 g di cioccolato fondente
1 rametto di menta fresca
Preparazione: 15’ + 10’ di cottura + il tempo di raffreddamento
- Mondate, lavate, sgocciolate e asciugate delicatamente le fragole tamponandole con carta assorbente da cucina, quindi pareggiatele alla base con un taglio netto, in modo da riuscire ad appoggiarle in piedi.
- Spezzettate il cioccolato bianco e fatelo fondere a bagnomaria in un pentolino posto su fuoco dolce.
- Immergete la punta di ogni fragola nel cioccolato, disponetele in una teglia foderata con un foglio di carta da forno e riponetele a raffreddare in frigorifero.
- Spezzettate il cioccolato fondente e fatelo fondere a bagnomaria in un altro pentolino.
- Intingete leggermente la punta delle fragole nel cioccolato fondente, prestando attenzione a non ricoprire completamente la parte già rivestita di cioccolato bianco.
- Guarnite ogni fragola con un pezzetto di foglia di menta, disponetele nuovamente nella teglia e riponetele in frigorifero a raffreddare fino al momento di servire.
- Trascorso questo tempo, suddividete le fragole in 4 coppe individuali e portate in tavola.
Vino consigliato: Oltrepò Pavese. Bonarda Amabile o un infuso di melissa dolcificato.
La denominazione Oltrepò Pavese è riservata ai vini DOC la cui produzione è consentita nella zona chiamata Oltrepò Pavese compresa nella fascia collinare della provincia di Pavia a sud del Po. A partire dalla vendemmia 2007 è stata riconosciuta la DOCG al vino spumante Oltrepò Pavese metodo classico.
L’Oltrepò Pavese è una zona da considerarsi ad alta vocazionalità viticola, grazie alle sue caratteristiche pedologiche, territoriali e climatiche, che ben si adattano alla coltura della vite. Naturalmente l’estrema variabilità delle condizioni pedo-climatiche fanno sì che alcune zone si mostrino più adatte a certi vitigni piuttosto che altri, proprio sulla base delle caratteristiche genetiche di questi ultimi.
Se vero è che la vite è coltivabile un po' ovunque in Oltrepò, vero è anche che determinate caratteristiche organolettiche saranno raggiunte solo tenendo conto delle precise situazioni di terreno e clima in rapporto alle caratteristiche dei vitigni o in altre parole dell’interazione vitigno-ambiente, intendendo come ambiente l’insieme del terreno edelclima.Nella zona più orientale, con riferimento ai comuni di San Damiano al Colle e Rovescala, al confine con la provincia di Piacenza, è diffusa la coltivazione delle due principali uve a bacca rossa, Barbera e Bonarda pavese, localmente detta Croatina.
Le uve raggiungono, per motivi legati oltre che al suolo anche al clima, ottimi livelli di maturazione, capaci sia di dare vini vivaci di corpo che di sostenere invecchiamenti notevoli con il contributo del legno nella vinificazione. Qui anche il Pinot nero con cloni adatti, fornisce degli invidiabili vini rossi. Di converso, la zona, non si presta all’ottenimento di bianchi particolarmente freschi ma riesce, comunque, con il Pinot nero a dare buoni vini bianchi fermi. In bassa Valle Versa, nella zona di Canneto Pavese, Montescano, Montù Beccaria, le medesime uve riescono a dare un prodotto che per motivi di ordine climatico è organoletticamente assimilabile alle zone geologicamente più vocate precedentemente descritte.
La migliore espressione per le varietà a bacca bianca si ha in alta Valle Versa e in alta Valle Scuropasso dove si possono distinguere aree a vocazionalità omogenea. Ottime risultano, per le basi spumante con Pinot nero, Chardonnay, Riesling italico, le zone di alta valle, la sponda di destra con Canevino, Volpara e Golferenzo, (le ultime due ottime anche per la varietà Moscato), ed in parte Santa Maria della Versa.
Nella sponda di sinistra ha uguale valenza Montecalvo Versiggia. Per i bianchi fermi la zona migliore si sposta ad una quota inferiore verso il fondovalle degli stessi comuni.
fonte: Cucina Corriere
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