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Frammenti milanesi/22 - (S)catenati

Creato il 20 giugno 2011 da Mapo
Ieri, dopo aver bevuto una piacevole birra bevuta sul sagrato della Basilica di S. Lorenzo, sulla strada di ritorno verso casa, mi sono imbattuto negli schiamazzi di uno sparuto gruppo di manifestanti al centro di piazza XXIV maggio. All'inizio, dato che la sede del partito di Bossi ha sede proprio al centro della suddetta, di fronte ad un altrettanto squallido pub, ho subito pensato ai soliti leghisti, decisi a festeggiare anche "in patria" la gioiosa (...) ricorrenza di Pontida. Una volta avvicinatomi mi sono ricreduto: si trattava di un variopinto capannello di immigrati di varie etnie e provenienza. Alcuni si erano addirittura incatenati alle inferriate dell'edificio, poco sotto ad un sole delle Alpi esposto orgogliosamente dai rivali del carroccio; altri urlavano in un megafono slogan quasi buffi, in un italiano un po' stentato ("basta al lavoro nero, si al lavoro bianco"). Dall'altra parte della strada un lungo striscione bianco con scritto "Bossi, fora di bal".Frammenti milanesi/22 - (S)catenati2000 secondo i manifestanti, circa 12 per la questura, questi figuri, devo ammettere, producevano un discreto rumore.
Nonostante l'alcool introdotto a stomaco vuoto e, forse, proprio un po' per quello, mi sono fermato a pensare. La sola idea che qualcuno, anche solo in maniera simbolica e per un lasso di tempo limitato, si incateni a qualcosa per protesta mi lasciava a metà tra il basito e lo sconcertato. Ho provato a mettermi nei panni colorati di questa gente. Immigrati, a volte regolari e altre volte clandestini, costretti a lavorare senza un futuro nelle fabbriche e nelle officine di mezza Lombardia. Senza diritto alla salute, alla cittadinanza, alla rappresentanza. Senza diritti o quasi, ma con l'unico dovere di tacere sulla verità della loro condizione, pena la denuncia e, parola cara a Maroni & Co "il reimpatrio". Ho pensato a quanto triste, indipendentemente dal credo politico, dovrebbe apparire agli occhi di tutti una nazione che palesemente ignora ogni forma di uguaglianza davanti alle leggi e non tutela il suo popolo, inteso come la moltitudine di persone che, entro i suoi confini, mangia e dorme, lavora, piange o ride, cammina per le strade o sale sui suoi tram.Mi sono indignato, per un istante.Ma poi mi è venuta fame, ho fatto una foto, mi son rimesso gli occhiali da sole e son tornato verso casa.
PS. Qui sotto posto il trafiletto che Repubblica ha dedicato a questo piccolo evento.Ieri pomeriggio un gruppo di immigrati si è incatenato davanti alla sede milanese della Lega Nord sita in piazza XXIV Maggio e presto la protesta si è trasformata in uno sciopero della fame. Gli immigrati “chiedono al Governo che venga rispettata la decisione del Consiglio di Stato che assicura il rilascio di un permesso di soggiorno a tutti gli immigrati che hanno ricevuto la doppia espulsione e che avevano richiesto il soggiorno con sanatoria”. L’associazione Immigrati autorganizzati pretende, inoltre, che “venga dato inizio alle trattative con la prefettura e con le magistrature per le truffe che si sono avute durante la sanatoria”

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