Frammenti milanesi/23 - La storia della quercia più bella di Milano
Creato il 19 settembre 2011 da Mapo
Per questo post di "Frammenti milanesi" faccio copia e incolla da una lettera presa in prestito dalla pagina della corrispondenza de La Repubblica di ieri. Si parla di un albero e un di simbolo bellissimo, a pochi passi da dove scrivo.
"Caro Colaprico, mentre era in vacanza, sulle pagine di Milano di Repubblica è uscito un articolo sullo stato di salute della celebre quercia rossa di Piazza XXIV Maggio, nota a molti da quando l'artista Maurizio Cattelan vi appese con una corda al collo un gruppo di bambini manichini. Non tutti sanno però la vera storia del più incredibile monumento ai caduti della prima guerra mondiale: un monumento albero. E infatti sotto i suoi rami trovano posto una lapide con i nomi dei soldati morti e una lampada votiva. Si racconta che un abitante del Ticinese fu incaricato di raccogliere danaro per costruire un monumento in memoria dei giovani che avevano abitato in quella zona. L'operazione fruttò parecchi soldi perchè tutte le famiglie versarono un generoso contributo. Il tipo incaricato si trovò tra le mani un bel gruzzolo. Mai visti tanti soldi in vita sua. E così cominciò a prelevarne una parte per saldare un debito e poi altri quattrini per esigenze imprescindibili, fino a quando arrivò il tempo per dare inizio ai lavori. I soldi erano spariti come neve al sole. Che fare? Restavano pochi spiccioli, assolutamente insufficienti all'edificazione del monumento. Bastavano appena per la lapide e la lampada votiva. Gli venne in mente di piantarvi a fianco una piccola quercia robusta e ben proporzionata, a volte basta il pensiero. Anche lui aveva a cuore l'idea di ricordare questi poveri sventurati soldati. E così fece. Senza sapere che l'albero sarebbe diventato quello splendore che domina piazza XXIV Maggio."Nene Garotta
E' anche per lettere come questa che sono contento di aver accettato di "lavorare" anche nell'ufficio postale delle pagine milanesi del quotidiano che mi ha assunto. I milanesi da "bravo sette più" per me sono tutti quegli esseri umani che, nati qui o arrivati da varie parti, chi ricco e chi povero, chi intelligente e chi meno, hanno alcune caratteristiche: sono informati del mondo intorno a loro (e hanno avuto, per decenni, dei giornali che erano giornali, basti pensare ai Bocca, ai Montanelli, ai Biagi, ai Buzzati, ai Brera, tutti qui a remare). I milanesi vivono nelle strade e nelle piazze da professionisti della metropoli, sono aperti e nello stesso tempo prudenti, non vivono nella paura, si danno da fare. E quella quercia ci suggerisce un'idea: Milano aveva una sua forza interiore. Dove s'è nascosta? Dove la cerchiamo? Dappertutto, ma non ad Arcore, direi.Piero Colaprico
Poche pagine avanti si fa un gran dibattere di eco-pass, inquinamento e verde pubblico. C'è chi rispolvera la proposta, accantonata qualche mese fa, di piantare migliaia di alberi nel centro di Milano, persino in piazza Duomo e chi, troppo impegnato a difendere il suo orticello, difende a spada tratta l'uso della macchina perchè "chi fa shopping ha il diritto di arrivare in automobile davanti al negozio". Nel frattempo, in piazza XXIV Maggio la quercia sta lì, con le sue radici giganti che sollevano l'asfalto a fare ombra alle macchine che sostano ai semafori, con il motore accesso. Come un miracolo.
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