Per aiutare la nostra permanenza milanese in queste settimane pre-autunnali, oltre al meraviglioso Milano Film Festival 2010, sotto il tetto di corso S. Gottardo 36, Milano, ci sono 2 coinquilini in più. Si chiamano Massimo e Cinzia (il che, ammetto, può generare qualche genere di confusione), sono rossi, muti ma non sono timidi!Concordo sul fatto che non si tratti dell'indovinello dell'anno e, immagino, che tolto qualche eccentrico che abbia pensato a 2 indiani d'America fuggiti da una riserva, quasi tutti abbiano immaginato d'istinto due bei pesci rossi.Il tutto parte, come molte delle storie d'orrore contemporanee, nella zona "Mercato" dell'Ikea di Corsico, davanti ad un vaso di vetro affusolato apparentemente inospitale per qualsiasi forma di vita. Eppure..."Lo compriamo e ci mettiamo due pesci rossi?!!"La domanda, ammetto, mi coglie di sorpresa. Il tempo di realizzare e mi trovo a mormorare un "Ok" incredulo. Si sa che, in fondo, ho un cuore d'oro.Ed eccoci catapultati "alla ricerca di Nemo". Il fato ci porta in una sorta di grande magazzino per animali. Il cui nome è, a dir poco, inquietante: "Zoo MegaStore". Entriamo e la commessa, l'unica per qualche centinaio di metri quadri, ci scorta davanti ad una piccola vasca dove decine di macchie rosse ondeggiano qua e là, senza entrare, miracolosamente, in rotta di collisione l'una con l'altra."Possiamo sceglierli?"E come no! E rieccoci, di nuovo bambini, ad indicare attraverso il vetro: "Questo!". "No, Quello". "Quello più piccolo, laggiù". "Si, si! Quello lì".Un paio di colpi di retino ed ecco che i due eletti ci vengono serviti (Lo ammetto: considero ancora i pesci principalmente come un cibo. Ci devo lavorare un po' sopra!) in un asfissiante sacchetto di plastica.Stiamo ancora guidando verso casa quando cominciano a fantasticare sulla sistemazione dei nostri nuovi amici. Ma, prima, il battesimo. E, visto che l'acqua è l'unica cosa che non manca, resta solo da scegliere i nomi."Chiamiamoli Massimo e Cinzia, è divertente!" - mi trovo ad affermare, quasi fossi posseduto dallo spirito di uno di quegli animalisti sfegatati che piuttosto di schiacciare la zampa di un cane mette sotto in macchina una dozzina di marocchini."Si si! - sento un eco dal sedile passeggero -. Massimo quello lì, più grande e Cinzia la più piccolina!""Ok" - e mi rilasso sul sedile guidando dritto in autostrada. Il più è fatto, mi ripeto mentalmente; ora si tratta di metterli in una boccia, guardare che mangiano, cagano, crescono e muoiono."Ehm...""Che c'è?""C'è un problema!""Sono già morti?""No! E' che...""Dimmi!""Beh, Massimo è senza un occhio!""...""...""Come senza un occhio?! Non è possibile" - Rischio di sbandare dal mio lato per la sorpresa, rendendo la situazione tristemente analoga a quella di un esperimento Voodo. Guardo con i miei (due!) occhi e, effettivamente, non posso che constatare la mancanza di uno di quei due puntini neri ai lati del più grosso dei due pesciolini rossi che, sempre miracolosamente e senza intoppi, si muove leggiadro nel sacchetto trasparente."Al negozio l'avevo visto, ma credevo che avesse semplicemente l'occhio chiuso".E come no... sta a vedere che proprio in casa nostra deve capitare l'unico pesce che ammicca!Arriviamo a casa. Il tempo di scaricare i soliti bagagli e subito ci fiondiamo sulla boccia di vetro. La riempiamo e ci versiamo dentro i pesciolini. Sembrano felici e un po' affamati.Lancio sul pelo dell'acqua un pochino del mangime che abbiamo acquistato e mi gusto la scena. In fondo, è la prima volta. Cinzia si fionda subito sul primo pezzettino, ingoiandolo in un sol boccone. Massimo, dopo qualche tentennamento, si accorge che è rimasta un po' di pappa sopra di lui. Inclina il corpo di 90 gradi verso l'alto e comincia l'ascesa, veloce come un siluro. Apre la bocca e ingoia il mangime, un istante prima che arrivi Cinzia a soffiarglielo.Cieco si, ma fesso...
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Per aiutare la nostra permanenza milanese in queste settimane pre-autunnali, oltre al meraviglioso Milano Film Festival 2010, sotto il tetto di corso S. Gottardo 36, Milano, ci sono 2 coinquilini in più. Si chiamano Massimo e Cinzia (il che, ammetto, può generare qualche genere di confusione), sono rossi, muti ma non sono timidi!Concordo sul fatto che non si tratti dell'indovinello dell'anno e, immagino, che tolto qualche eccentrico che abbia pensato a 2 indiani d'America fuggiti da una riserva, quasi tutti abbiano immaginato d'istinto due bei pesci rossi.Il tutto parte, come molte delle storie d'orrore contemporanee, nella zona "Mercato" dell'Ikea di Corsico, davanti ad un vaso di vetro affusolato apparentemente inospitale per qualsiasi forma di vita. Eppure..."Lo compriamo e ci mettiamo due pesci rossi?!!"La domanda, ammetto, mi coglie di sorpresa. Il tempo di realizzare e mi trovo a mormorare un "Ok" incredulo. Si sa che, in fondo, ho un cuore d'oro.Ed eccoci catapultati "alla ricerca di Nemo". Il fato ci porta in una sorta di grande magazzino per animali. Il cui nome è, a dir poco, inquietante: "Zoo MegaStore". Entriamo e la commessa, l'unica per qualche centinaio di metri quadri, ci scorta davanti ad una piccola vasca dove decine di macchie rosse ondeggiano qua e là, senza entrare, miracolosamente, in rotta di collisione l'una con l'altra."Possiamo sceglierli?"E come no! E rieccoci, di nuovo bambini, ad indicare attraverso il vetro: "Questo!". "No, Quello". "Quello più piccolo, laggiù". "Si, si! Quello lì".Un paio di colpi di retino ed ecco che i due eletti ci vengono serviti (Lo ammetto: considero ancora i pesci principalmente come un cibo. Ci devo lavorare un po' sopra!) in un asfissiante sacchetto di plastica.Stiamo ancora guidando verso casa quando cominciano a fantasticare sulla sistemazione dei nostri nuovi amici. Ma, prima, il battesimo. E, visto che l'acqua è l'unica cosa che non manca, resta solo da scegliere i nomi."Chiamiamoli Massimo e Cinzia, è divertente!" - mi trovo ad affermare, quasi fossi posseduto dallo spirito di uno di quegli animalisti sfegatati che piuttosto di schiacciare la zampa di un cane mette sotto in macchina una dozzina di marocchini."Si si! - sento un eco dal sedile passeggero -. Massimo quello lì, più grande e Cinzia la più piccolina!""Ok" - e mi rilasso sul sedile guidando dritto in autostrada. Il più è fatto, mi ripeto mentalmente; ora si tratta di metterli in una boccia, guardare che mangiano, cagano, crescono e muoiono."Ehm...""Che c'è?""C'è un problema!""Sono già morti?""No! E' che...""Dimmi!""Beh, Massimo è senza un occhio!""...""...""Come senza un occhio?! Non è possibile" - Rischio di sbandare dal mio lato per la sorpresa, rendendo la situazione tristemente analoga a quella di un esperimento Voodo. Guardo con i miei (due!) occhi e, effettivamente, non posso che constatare la mancanza di uno di quei due puntini neri ai lati del più grosso dei due pesciolini rossi che, sempre miracolosamente e senza intoppi, si muove leggiadro nel sacchetto trasparente."Al negozio l'avevo visto, ma credevo che avesse semplicemente l'occhio chiuso".E come no... sta a vedere che proprio in casa nostra deve capitare l'unico pesce che ammicca!Arriviamo a casa. Il tempo di scaricare i soliti bagagli e subito ci fiondiamo sulla boccia di vetro. La riempiamo e ci versiamo dentro i pesciolini. Sembrano felici e un po' affamati.Lancio sul pelo dell'acqua un pochino del mangime che abbiamo acquistato e mi gusto la scena. In fondo, è la prima volta. Cinzia si fionda subito sul primo pezzettino, ingoiandolo in un sol boccone. Massimo, dopo qualche tentennamento, si accorge che è rimasta un po' di pappa sopra di lui. Inclina il corpo di 90 gradi verso l'alto e comincia l'ascesa, veloce come un siluro. Apre la bocca e ingoia il mangime, un istante prima che arrivi Cinzia a soffiarglielo.Cieco si, ma fesso...
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