Comando 4° MSIG,Divisione Guerra Psicologica - 27-09-2034
Ma… il mio consiglio non fu ascoltato. Tutto questa situazione si è sviluppata a partire da due singole parole attacco - alieno”
“Cioè dalla verità. La verità può essere un danno così enorme?” “Vedete, ragazzi - non vi offendete spero se vi chiamo così? - tra la gente Sirenik dell’isola di Wrangel, la foca è la principale se non l’unica fonte si sostentamento. Quando la foca manca, manca il cibo, l’osso per costruire utensili, la pelle da conciare, il grasso per proteggersi dal gelo. Quando manca la foca i Sirenik elaborano un complicato rito mascherato. Si travestono essi stessi da foche. Gli animali non ci sono; e loro si travestono. Tutti sanno che è una menzogna, una finzione, una falsità; gli uomini non sono foche. Ma il travestimento li aiuta ad esorcizzare la realtà delle cose. Che a volte può essere tremenda, ma inevitabile. Ma come vi ho già detto… non sono io che do gli ordini. A Washington hanno fatto di testa loro… ed eccoci qui”. Non sono ancora sicuro di capire le reali intenzioni dell’uomo che ho di fronte. Non capisco se sia un pazzo esaltato o l’unico essere raziocinante di questo emisfero. Non capisco se cerchi il bene per il Paese, un tornaconto per i suoi amici religiosi; o uno proprio. Non so se sia dalla parte dell’America, dell’Europa. O se cerchi veramente una soluzione per la nazione che è stata quasi distrutta da questa malattia. “Perché la Cina, Dottor Crowley? Perchè non Detroit? o Boston o St. Louis?” “Per alcuni motivi molto validi, crediamo. Uno in particolare; una parola: epicanto.” Le tendine si schiudono; ritorna la luce. E già Crowley si incammina impaziente al piano interrato, verso i laboratori. Lo seguiamo quasi correndo. De Val è con noi ma si muove come uno spettro senza emettere rumori; sento il suo sguardo, percepisco il suo profilo. “La plica mongolica è il tratto genetico più distintivo delle razze orientali. Occhi a mandorla. Ora…non voglio farvela tanto lunga, non voglio entrare in dettagli scientifici che vi annoierebbero. Ma la mutazione fu indotta proprio nella porzione cromosomica responsabile di questo carattere”. Siamo in un’ampia stanza bluastra divisa da vetri a formare un labirinto interno tra laboratori di ultima generazione. Dove avessero trovato i soldi per quella roba proprio non riesco ad immaginarlo. “Quindi si tratta di una mutazione indotta…selettiva?” “Lei ha studiato Turner! E’ la soluzione più semplice; per quanto mi riguarda anche quella corretta. Il raggio di provenienza aliena non era casuale. Ma diretto volontariamente nell’Asia orientale. Dove avrebbe trovato la più ampia densità di organismi umani contenenti nel proprio genoma la sequenza di DNA responsabile dell’epicanto. Quella sequenza è stata utilizzata come un cavallo di Troia; su di essa si è inserita la mutazione.” “Di che mutazione stiamo parlando?” “Duplicazione di segmenti, due deiezioni di bracci terminali… tratti in comuni con la sindrome Turner, anche di Down, ma su scala maggiore. I cambiamenti sono stati radicali. Pensiamo non reversibili. In alcuni casi perfino terrificanti…” Crowley appariva scarno di particolari, quasi reticente. Ma ci spiegò tutto quello che ci interessava conoscere. Le persone infette erano da considerarsi una varietà subumana, affatto in grado di gestire pulsioni e bisogni, forse addirittura incapaci di riconoscersi l’uno con l’altro. Estremamente violenti, sanguinari, se non fosse per il fatto che non erano in condizione di comprendere le loro azioni. Fortunatamente erano fisicamente limitati. La mutazione li aveva resi incerti nell’andatura eretta, alcuni erano stati visti camminare carponi. Ma le testimonianze dirette scarseggiano. “Voi siete tra i primi gruppi destinati a penetrare in profondità nel territorio…”nemico”. Fino ad ora solo alcuni operativi dei Berretti Verdi hanno svolto missioni di ricognizione ed esplorazione attiva. Ma nessun contatto reale. Nelle ore diurne se ne stanno nascosti come animali; pensiamo abbiano acquisito abitudini crepuscolari o addirittura notturne.” “Ma… se la mutazione è di origine genetica, allora perché un’epidemia? Queste sindromi non sono batteriche o virali… non sono mai contagiose”. “Qui sta il nostro problema”. Crowley si era fatto ancora più serio.