Quando l’ho saputo ho pianto. Piango solo per le cose serie, non ho la lacrima facile. Ma per lei che se n’è andata così, senza fare troppo rumore, continuando a lavorare anche durante la sua malattia, non si può non piangere.
Ho capito fino in fondo la sua grandezza quando ho visto il video del suo monologo teatrale sulla violenza da lei subita: sono svenute delle donne in sala. Sono state chiamate ambulanze. Il suo monologo entra nella pelle come una lama, spezza l’anima in due, fa provare un dolore che brucia dentro. Una grandissima attrice, una grandissima donna.
Non sto qui a ricordare tutti i magnifici monologhi o pièce teatrali scritti con il marito Dario Fo ed interpretati con l’anima pura e grande di chi vive l’arte come una missione. Non è necessario.
Voglio solo riportare un episodio di cui io sono stata solo una piccola interprete. Avevo scritto buona parte di un racconto un po’ surreale, dove la protagonista è un personaggio un po’ bislacco, simpatico e folle. Glielo inviai per email, senza conoscerla di persona. Il suo assistente Luca Vittorio Toffolon (splendida persona) lo trovò carino e glielo sottopose. Lei mi fece avere il suo parere, positivo, incoraggiante.
Allora io scrissi per lei un monologo teatrale, piccolo, breve, pensando proprio a lei, come grande attrice, ma soprattutto come donna libera, battagliera, fiera, coraggiosa, sempre in prima linea per i più deboli. Una femminista dell’arte. Lo intitolai CHIAMATEMI STREGA. Lo inviai di nuovo e fu pubblicato nel suo blog ufficiale. Oggi ha oltre 4.600 visualizzazioni.
Per me, come potrete ben capire, è stato un grande onore.
Qui vi do il link del brano: http://www.francarame.it/node/1835
Oggi, al suo funerale , un fiume di donne in lacrime vestite di rosso. Non posso credere che Franca Rame sia morta. La morte vera è solo quella dell’anima.
Lei è ancora viva: magnifica Strega tra gli angeli…..
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