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Francesca Tolot – MAC Masterclass

Creato il 10 ottobre 2014 da Kenderasia @Kenderasia

Francesca Tolot MAC Masterclass

Mercoledì 8 ottobre scorso sono stata invitata ad assistere, presso la Triennale di Milano, a un evento davvero eccezionale: una MAC Masterclass tenuta dalla straordinaria Francesca Tolot e la presentazione del suo libro One Woman 100 Faces. Devo confessare che è stata un’esperienza molto emozionante – oserei dire quasi commovente – e temo di non riuscire a esprimere a parole tutta l’intensità di quei momenti, in cui sono stati fusi arte, cultura, bellezza (nel senso anche più concettuale del termine, e non solo a un livello puramente estetico), intelligenza. Francesca Tolot è una professionista, o meglio un’artista, del livello più alto che possiate immaginare. E come quasi sempre accade, i più capaci in ambito professionale dimostrano di essere i migliori anche a livello umano, quasi come se esistesse un rapporto proporzionale tra talento e qualità umane. Talento, sensibilità artistica, umiltà, gentilezza, disponibilità, affabilità, professionalità: tutte queste caratteristiche al loro massimo grado, se dovessi descrivere Francesca Tolot. Ci ha regalato tanto, questa straordinaria make up artist. E spero con queste poche parole di riuscire a condividere almeno una parte di quel dono.

Francesca Tolot è stata introdotta da un altro eccellente professionista, Michele Magnani, un altro esempio in cui un grande talento e una grande persona si fondono. Tutti conosceranno, perlomeno a grandi linee, la straordinaria carriera di Francesca Tolot: ha lavorato con i più grandi fotografi di tutti i tempi (Helmut NewtonHerb Ritts, tra gli altri), la lista dei suoi lavori editoriali e delle campagne pubblicitarie è infinita, ha truccato le maggiori celebrità dei nostri tempi: da Elizabeth Taylor, a Madonna, a Beyoncé.

 

Francesca Tolot - MAC Masterclass

Francesca Tolot – MAC Masterclass

 

Francesca si è raccontata senza riserve rispondendo alle domande poste da Michele, dando vita a un’intervista che è stata anche un discorso sull’arte e una grande lezione di professionismo.

Alla domanda «Dove ha ‘comprato’ il talento Francesca Tolot?» Francesca racconta di quanto debba al suo maestro, Diego Dalla Palma. Francesca ha già l’arte nel sangue: proviene da una famiglia di artisti, di creativi. Un ambiente familiare in cui i membri trasportano il loro intelletto nelle proprie mani, creando arte. Cosa ha spinto Francesca Tolot a intraprendere la professione di make up artist? Paradossalmente per lei non è mai stata un’aspirazione. Un giorno Francesca ha incontrato Diego Dalla Palma e ha deciso di fare un corso presso il suo primo Make Up Studio, soltanto per se stessa, per puro piacere personale. Da lì è nata l’occasione del primo lavoro che si rivelò un’esperienza negativa: a Francesca non piaceva l’ambiente, il modo di lavorare. Ma ben presto si ripresentò l’opportunità per un secondo lavoro e questa volta Francesca si ritrova negli studi di Vogue Italia. Ed è proprio in quel momento che le cose cambiano: in quell’ambiente vi era arte, ispirazione, creatività. Non passa molto tempo prima del trasferimento a Los Angeles. La scelta di quella città può sembrare curiosa, dal momento che molti artisti decidono di vivere a New York. Ma Francesca e Alberto Tolot hanno fatto una scelta di vita, alla ricerca della tranquillità.

La diversità tra i canoni estetici tra l’Europa e gli Stati Uniti è stato un impatto considerevole. Si trattava di due paradigmi molto diversi, a livello di look e di sensibilità. Hollywood in quel momento era molto ‘vecchia’ e privilegiava un look molto pesante. Francesca ha ‘svecchiato’ tutto quel mondo, portando leggerezza e freschezza. Ha insegnato a togliere piuttosto che aggiungere. Ha cercato di portare alla consapevolezza che non c’è bisogno di tutto quel trucco.

Com’è cambiato negli anni l’essere artista di Francesca Tolot? Si impara sempre qualcosa dalle varie esperienze. Il libro One Woman 100 Faces è una collezione di esperimenti, un progetto che è stato realizzato nella più totale libertà, senza nessun tipo di pressione. Francesca tiene molto a sottolineare la forza del suo team, a come il suo lavoro sia una collaborazione. Quando c’è armonia e tutti hanno lo stesso obiettivo e la stessa sensibilità artistica c’è il risultato. Il tipo di lavoro che Francesca preferisce è l’editoriale ma il progetto di cui va più fiera è il film Dreamgirls, con Beyoncé. Un lavoro di questo tipo richiede tempi molto lunghi, rispetto a un editoriale. Il make up in questo caso era tutto giocato sulle paillettes che andavano a formare il trucco stesso.

Il libro One Woman 100 Faces raccoglie vari lavori su Mitzi Martin lungo un arco di circa 10 anni. Alla domanda sul perché la scelta è ricaduta proprio su Mitzi, Francesca risponde che ha conosciuto Mitzi Martin quando aveva 17 anni e ha sempre avuto un carattere meraviglioso. È stata trovata una casa editrice europea, a Londra, perché negli Stati Uniti sono ossessionati dalle celebrity e non sarebbe stato possibile portare avanti il lavoro in modo libero.

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Se vi state domandando da dove trae ispirazione Francesca Tolot, sappiate che non si pone grandi obiettivi, ma vive piuttosto dell’esperienza. Trova ispirazione dappertutto: dall’arte fino alla natura. L’importante è tenere gli occhi aperti e saper osservare. Nel caso in cui vogliate avventurarvi nella carriera di make up artist, Francesca insiste su come la passione e l’amore per il proprio lavoro siano il segreto del successo. Ed è indispensabile lo studio, in modo da avere una buona padronanza delle basi. La passione unita all’umiltà e all’essere aperti a imparare tutti i giorni. I social media sono un’arma a doppio taglio: bisogna prestare attenzione a postare foto su Instagram, ad esempio. È essenziale avere rispetto per il lavoro altrui.

Francesca ha poi realizzato un trucco, che si ritrova poi anche nel libro, sulla bellissima modella Christine. L’ispirazione deriva dai Pre-raffaelliti, per la precisione dal dipinto Ofelia di J. E. Millais: il tema è quindi acquatico, sulle sfumature del verde più o meno intenso, del turchese e del giallo. Francesca Tolot ama i colori e ama sfumare. In questo caso abbiamo un colourful smoky eyes, un classico rivisitato che funziona sempre per intensificare lo sguardo. Viene utilizzata la matita e la si sfuma sempre, continuamente, sin dall’inizio. Francesca lavora in contemporanea su entrambi gli occhi, prima entrambe le parti superiori e poi in seguito le parti inferiori. Non c’è nessun problema a sfumare con i polpastrelli, anzi è proprio la necessità di un contatto tattile col colore. Il segreto è usare i colori e i prodotti in trasparenza, applicando colore poco per volta e mescolarlo a tonalità più intense per ottenere tridimensionalità. Per questo trucco vengono utilizzati colori molto forti e sgargianti, ma sono utilizzati come se fossero degli acquerelli. I tocchi finali: kajal, indispensabile per rendere lo sguardo intenso, mascara anche sulle ciglia inferiori per aprire lo sguardo e labbra viola, con un colore creato ad hoc.

 

Francesca Tolot - MAC Masterclass

Francesca Tolot – MAC Masterclass

 

Francesca Tolot - MAC Masterclass

Francesca Tolot – MAC Masterclass

 

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Francesca Tolot - MAC Masterclass

Francesca Tolot – MAC Masterclass

 

La qualità dei trucchi sta migliorando di giorno in giorno e va di pari passo con l’aumento della disponibilità dei prodotti. Il fondotinta preferito da Francesca è liquido cremoso (a meno che non si tratti di pelli particolarmente problematiche, per cui è necessario lo stick). L’importante è che il fondotinta abbia una texture leggera e trasparente e che abbia una coprenza modulabile.

A questo punto Diego Dalla Palma pone un quesito: come deve essere interpretato l’uso di Photoshop e del fotoritocco? Francesca ammette senza mezzi termini come lo strumento sia utilizzato troppo e male, quando di per se stesso potrebbe essere utilizzato in modo creativo. Ma nella realtà dei fatti, a livello commerciale, spesso distrugge il lavoro fatto dal make up artist. Un discorso similare può essere applicato al trucco correttivo. Francesca osserva come quella per il contouring sia diventata una vera e propria ossessione: una tecnica sempre più esagerata e assolutamente non necessaria, fino a sfociare nel ridicolo. Il problema comune al fotoritocco e al trucco correttivo è che l’obiettivo e il risultato finale è quello di togliere completamente l’individualità della persona, rendendo i tratti del volto assolutamente indistinguibili l’uno dall’altro. Cancellando ciò che rende il viso di una persona quello che è non si annulla soltanto la personalità, ma anche la bellezza individuale di ognuno.

Infine, a conclusione della Masterclass, i prodotti MAC preferiti di Francesca: rossetti e ombretti in primis, data la sua passione per il colore. Oltre a ciò, il mascara In Extra Dimension e la Strobe Cream.

La Masterclass termina con una sfilata in occasione della quale sono stati riecreati sulle modelle alcuni incredibili lavori di Francesca.

Francesca Tolot - MAC Masterclass

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