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Francesco Guardi

Creato il 29 agosto 2013 da Artesplorando @artesplorando

Francesco Guardi

Francesco Guardi, gondola in laguna

Allievo di bottega di Canaletto, insieme al di lui nipote Bernardo Bellotto, Francesco Guardi sembra essersi impegnato a sovvertirne il linguaggio pittorico, inventando una sua personale versione della nervosità settecentesca del segno, dove il colpo di biacca (il bianco usato dai pittori nei quadri a olio) serve a esaltare la vela come a rivelare il remo, e dove la pittura esige d'essere apprezzata per la sua pura qualità. In questo senso riesce ad anticipare le ritmiche di Boldini e la migliore pittura della poco nota Venezia del XX secol, da Tancredi a Vedova (che approfondiremo più avanti). L'artista in effetti non mira, nelle sue pitture, a risultati di nitida percezione (come abbiamo visto in Canaletto), ma propone un'interpretazione del dato reale soggettiva ed evocativa, realizzando immagini di città evanescenti e irreali; raggiungendo a volte una sensibilità definibile pre-romantica, grazie allo sfaldamento delle forme e a malinconiche penombre.Predilige quindi, da ottimo sperimentatore, i formati piccoli fino ai preziosi suoi capricci, totalmente inventati. Un buon cocktail di Carpaccio, Canaletto, romanticismo e modernità.Il quadro che vi propongo di lui lo potete andare a vedere in un piccolo e prezioso museo di Milano, il Poldi Pezzoli

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