Francesco I , il Papa necessario

Creato il 02 giugno 2014 da Maria Carla Canta @mcc43_

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Papa Francesco e Abu Mazen

L’invito è stato accettato. 

Papa Francesco e Shimon Peres


Avverrà l’8 Giugno.  

Stranamente, l’unica data possibile per i due presidenti e il monarca spirituale coincide con la Pentecoste. Una festività ebraica, “compleanno della Torah” che significa  la costituzione di Israele  come popolo distinto e che similmente per i Cristiani significa la nascita della Chiesa attraverso l’effusione dello Spirito Santo. Nel calendario dell’Islam l’8 giugno 2014 cade nel mese di Shaban che, secondo il Profeta Muhammad, prende tale nome perché è il mese in cui “Dio sparge benefici immensi”. Per i razionalisti tutto ciò non ha significato alcuno, ne ha invece per le menti che intravedono nessi esoterici negli eventi mondani.

Allo stesso modo, vi sono animi religiosi che riconoscono la propria fede nel visibile, i riti, gli apparati, le persone del proprio culto.  I Cattolici che guardano al Vescovo di Roma come loro capo sono circa 1 miliardo e 200 milioni, più del 17 % dell’umanità; ciò che proviene da Roma influisce sulla formazione del sentire collettivo anche attraverso il credito che al Papa conferiscono i rappresentanti delle altre religioni  e i leader politici.
Gli Ebrei o, per meglio dire, la popolazione cresciuta nell’alveo della religione ebraica è composta, secondo i dati demografici dell’Università di Gerusalemme nel 2010, da oltre 13 milioni di persone.
Gli aderenti all‘Islam sono, ancora secondo dati del 2010, oltre il 23% della popolazione mondiale, che corrisponde a 1 miliardo e 600 milioni di persone.
Le statistiche mostrano che tutte e tre le religioni monoteiste sono in crescita,  l’Islam a un ritmo doppio delle altre.

L’incontro di preghiera promosso da Francesco non si chiuderà con dei trattati, ma arerà molto a fondo il campo dove altri seminano la zizzania, diventando un evento politico nell’ambito dei principi seguiti da quasi tre miliardi di persone. Molti di più se si includono per consonanza spirituale il mondo del Protestantesimo e  gli Ortodossi, elevando la sola presenza dei Cristiani nel mondo approssimativamente a 2 miliardi e 500 milioni di persone. 

I tempi lenti della Chiesa di Roma di fronte agli eventi sociali e geopolitici sfuggono agli osservatori della cronaca, ma il viaggio di questo Papa prende le lontane origini da quello di Paolo VI, nel 1964, che fu il primo pontefice a uscire dal Vaticano e visitare la Palestina. Come «pellegrino della pace, venuto per pregare» disse al presidente israeliano Zalman Shazar. Ufficialmente fu una visita esclusivamente religiosa – perché al tempo lo Stato del Vaticano non riconosceva lo stato di Israele – ma l’incontro con la massima autorità israeliana avvenne, e fu altresì un viaggio storico nella diplomazia inter-religiosa perché riallacciò il dialogo con la Chiesa Ortodossa (250 milioni di persone) un millennio dopo l’avvenuto scisma. 

L’alternanza di pontefici dall’atteggiamento pastorale dotto con altri caratterizzati da una maggiore presa emotiva sulle masse non sembra casuale e, a ben vedere, grandi svolte radicali vengono impresse proprio da pontefici meno evocatori di entusiasmi popolari. Impensabile la dimissione di un Papa fino all’avvento del riservato e introverso teologo Benedetto XVI che ha sgombrato la via affinché a capo del Cattolicesimo arrivasse un grande comunicatore che dà al magistero dottrinale il genere di carisma richiesto dai tempi. Francesco,  tornato dall‘altra parte del mondo alla terra degli antenati,  convoca i capi di stato – che accettano, comprendendo un rifiuto alle sue motivazioni sarebbe autosqualificarsi – li tratta come amici dando per scontata la loro “buona volontà”, non esita a riprenderli  per le inesattezze :  Gesù parlava aramaico non ebraico, signor Netanyhau

Che sia l’esperienza acquisita da un’istituzione millenaria o lo Spirito Santo a ispirare le mosse di Bergoglio è opinione personale e non ha rilevanza oggettiva stando ai fatti.  Concentrandosi sui gesti e ignorando l’enfasi demagogica che i media aggiungono a frasi estrapolate dai suoi discorsi, Francesco sembra possedere le doti percettive e la statura intellettuale da Papa necessario alla contemporaneità gravata da tensioni geopolitiche, segnata dal disorientamento individuale che esige un modo diverso di stare, come persone, insieme alle altre persone. 

  Un discorso politico visualizzato dai gesti

Betlemme: il muro di separazione eretto da Israele intorno ai territori della West Bank, costellato di “Free Palestine” e invocazioni

Al “Muro del Pianto”considerato un resto del Secondo Tempio di Gerusalemme, centro spirituale del Giudaismo distrutto dall’ imperatore Tito nel 70 d.C..

Pater Noster, manoscritto in castigliano, inserito dal Papa in una breccia del Muro del Pianto. E’ la massima preghiera di tutti i fedeli Cristiani. Contenuta nel Nuovo, è densa di espressioni tipiche dell’Antico Testamento.

Francesco I e Bartolomeo I

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Scherzi del vento…

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Report di Jeremy Bowen della BBC sul viaggio


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