Tra il personale ed il professionale.
Siete sicuri che i giovani non sono più disposti a tutto? Ne siete certi? Per 5 euro all’0ra in Italia si muore! Per i giovani 5 euro sono la quotidianità, mentre per i “Ggiovani” 5 euro sono parole.
Eppure, verrebbe da scrivere ” Voi che vivete sicuri/Nelle vostre tiepide case, Voi che tovate tornando a sera/Il cibo caldo e visi amici….” Già, sì, Primo Levi. Eppure c’è poco da ribattere.
In questa storia come tante altre ci sono i garantiti e quelli no. Sì anche dietro i concerti, i maxiconcerti dei tantissimi cantanti che animano le feste politiche e sindacali.
C’è il voi ed il noi.
Un noi generazionale che nessun sindacato può intercettare.
Già sì, non è colpa di Lorenzo Cherubini, come non è colpa di altri cantanti, l’organizzazione è affidata a società esterne, che, tramite la rete e le agenzie interinali pubblicano annunci e cercano “manodopera”. Molto semplice. Ti candidi, poi, qualche giorno prima dell’evento possibilmente ti arriva qualche mail o un semplice sms, rispondi, “solo con sms”, ti danno un orario e ti presenti.
Negli sms hai anche saputo il prezzo “modico” più iva, che ti verrà scontata in ritenuta d’acconto e il regolamento. Certe volte ti danno persino le magliette (da restituire a fine serata integre!) e ti precisano che l’orario di lavoro è 8 ore “più” ripagato dalla fortuna di essere presenti all’evento!
Di 5 euro si muore.
Francesco Pinna, 20 anni appena. Morto sul lavoro. J
ovanotti non andrà in scena. Sette persone sono rimaste ferite. Un operaio è ricoverato nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Cattinara, un altro è ricoverato in Ortopedia e gli altri 5 sono in osservazione temporanea in Pronto soccorso.Questa tragedia mi toglie il fiato e mi colpisce profondamente»
Lorenzo Jovanotti su Twitter dopo il gravissimo incidente: «Il mio dolore è rivolto a Francesco Pinna, studente lavoratore, la cui vita si è fermata oggi», scrive Lorenzo Cherubini. E aggiunge: «Un tour è una famiglia e si lavora per portare in scena la vita e la gioia». «I ragazzi rimasti feriti – aggiunge a stretto giro Cherubini in un altro tweet – sono lavoratori specializzati che amano quello che fanno restando nell’ombra. Sono con voi, vi voglio bene». Il sito di Jovanotti, Soleluna.com, è oscurato: il lutto è espresso attraverso una schermata completamente nera, senza link e sottopagine. E su Twitter corre immediata la solidarietà di cantanti e personaggi del mondo dello spettacolo.
Di 5 euro si muore, a nord est come al sud e si muore giovani. Senza che nessuno argomenti mai una soluzione. Quelli che oggi muoiono sono gli stessi che mai potranno andare in pensione, perchè per 5 euro all’ora non esistono contributi.
A Trieste si muore per 5 euro l’ora. L’avreste mai detto?
Oggi Francesco e domani?
Quanti Francesco ancora moriranno?
Le cronache tutte uguali raccontano il fatto, nessuno scrive quel che pensava Francesco, quel che sapeva Francesco, cosciente come tutti che no, quel lavoro non poteva essere pagato 5 euro, che poi vai a capire se sono proprio 5 o diventano 4,80 con ritenuta d’acconto! Francesco avrà pensato solo al ricavato: 50 euro, una giornata di lavoro, non male in tempo di crisi, un possibile prossimo ingaggio “anche se è pericoloso lo faccio”, sarà possibilmente rimasto perplesso quando qualcuno gli potrà aver detto: “presentati alle ore x su luogo y, documento di identità, scarpe antinfortunistica, ordinato” Sì deve essere andata proprio così. Chi lo ha fatto sa come vanno queste cose e chi lo ha fatto sa come ci si sente, sa che si è consapevoli di essere schiavi “schiavi di Cartagine”, per qualche spicciolo. Sapeva Francesco di rischiare, forse sì. Francesco sapeva di non essere garantito perchè nessuno garantisce chi lavora per bisogno, no, nessuno, quei contratti cartastraccia si strappano dopo 8 10 ore di fatica, lasciano l’amaro in bocca ed a parte gli slogan nessuno ascolterà mai.
Francesco, migliaia di parole scritte su quel giovane che per pochi euro è morto, l’ennesimo. Muoiono giovani, se ne contano oltre un migliaio tra morti ed infortunati nel 2011 tutti tra i 20 e i 30 anni, prima di Francesco, viene Maria Cristina Allegretti, morta schiacciata da del detersivo. Al Sud. In un’Isola. In Sardegna, terra che rimanda al cognome di Francesco. Anche Maria Cristina, poche garanzie, pochi euro all’ora.
Eppure si muore, nonostante oggi tutti siano scandalizzati, nessuno domani si ricorderà di Francesco e dei tanti Francesco.