Francesco Tadini offre volentieri alla lettura, oggi, un’altra poesia di Emilio Tadini (suo padre), pubblicata il 1991 nella indimenticabile raccolta, “L’insieme delle cose”, per Garzanti. Invitandovi affettuosamente alla lettura integrale del libro…
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Frammento del ricordare e del dimenticare
Adesso il giorno è vicino,
la luce, tutto intorno,
vale l’eternità.
La città sale, noi restiamo
e, in giro tra mondi possibili,
ci spostiamo, perduti,
trovati a ogni respiro.
Si animano, i disegni,
i segni si fanno sensibili
intorno a noi che passiamo
sfiorando la verità
- sfiorati…
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Forse il solo
destino è la gravità.
Caduti… Una specie di volo
resta – ed è la memoria -
su manifesti di pubblicità
strappati. Un bambino che si dà
a tanta corsa da decollare
per lo spavento, e salire
su, in quel mare celeste,
un ragazzo con la febbre a quaranta
che si abbandona a qualsiasi storia
per oltrepassarla con un salto insicuro
e restare un momento
solo là in alto
e subito dimenticarla
come facevano i semidei,
un arco tracciato con lo spray
nero, sul muro…
E. Tadini
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Francesco Tadini, veramente grato alla nutrita schiera di avventori del sito archivio Tadini ( http://francescotadini.net/ ) invita tutti a dedicarvi una occhiata: sono in crescente rinnovamento le pagine intitolate sia alle opere visive che a quelle letterarie e poetiche.
Tadini si permette inoltre di indirizzarvi a Friplot, blog nel quale stanno fiorendo degli inconsueti “enigmi d’estate”. Ecco l’ultimo (e ancora irrisolto): http://friplot.wordpress.com/2011/08/26/francesco-tadini-chiusi-in-una-cornice-enigmi-dagosto-dai-viaggi-e-dalle-passioni-di-tadini/