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Francesco: un Papa moderno, fuori dal protocollo.

Creato il 21 marzo 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online

Ieri la celebrazione di inizio pontificato in Vaticano è durata un paio d’ore per Papa Francesco. Dopo la cerimonia, lo stesso Bergoglio si è allontanato per chiudersi in preghiera di fronte alla statua della Madonna. Dopodiché, abbandonata la preghiera, si è intrattenuto coi capi di stato – da Napolitano a Monti alla Merkel al controverso Mugabe, presidente dello Zimbabwe – dimostrando una volta ancora la sua estraneità al protocollo. Si è infatti presentato senza l’ermellino e del tutto a piedi, come un uomo qualunque, o come dire: seguendo l’insegnamento di povertà di San Francesco. E poi il tweet on line con le parole umili di un uomo umile: “Custodiamo Cristo nella nostra storia, abbiamo cura gli uni degli altri, custodiamo il creato con amore”.
Al termine della benedizione impartita dallo stesso neo-Papa, dalla folla si è levato in aria un grido di gioia e di speranza: “Viva il Papa”, quasi a ricordare l’entusiasmo della folla dopo il pontificato di Karol Wojtyla, che quasi gridò a ripetizione “Santo subito!”.
Si è stimata per la celebrazione di oggi un’affluenza di circa 150-200 mila fedeli, una folla che testimonia pienamente il caloroso abbraccio dei cristiani a quest’ennesimo successore di Pietro. Per tutte le due ore di celebrazione, Papa Francesco non ha mai manifestato segni di stanchezza, e soltanto al termine della cerimonia e dei saluti di rito ha chiesto un paio di bicchieri d’acqua. Durante l’omelia nella Santa Messa di inaugurazione del pontificato, Papa Francesco ha voluto sottolineare col cuore l’importanza nevralgica dell’amore nella nostra società: “Non dobbiamo avere paura della bontà, neanche della tenerezza”. Parole che, ad oggi, ricordano appieno le parole pronunciate un tempo dal Wojtyla, quando disse: “Non abbiate paura di avere coraggio!”. Un messaggio, quello di Papa Francesco, del tutto orientato al “prendersi cura dell’altro” come di un fratello, di non disdegnare la bontà e di farsi dunque custodi dell’amore. “La tenerezza” ha così continuato, “non è la virtù del debole, anzi, al contrario, denota fortezza d’animo e capacità di attenzione, di compassione, di vera apertura all’altro, capacità d’amore”. In questo senso, ogni uomo è chiamato ad essere custode del creato, giacché il creato è frutto dell’amore di Dio.
E poi un ricordo al Vescovo emerito Benedetto XVI: “Gli siamo vicini con la preghiera, piena di affetto e di riconoscenza”. Benedetto XVI, al secolo Joseph Ratzinger, ricordato oggi nei festeggiamenti dell’onomastico di San Giuseppe.
Francesco, un Papa fuori dal protocollo: dall’essenzialità della mitra ai paramenti sacri del tutto semplici all’anello piscatorio d’argento bagnato nell’oro, simbolo di un pontificato votato alla povertà di Francesco, patrono d’Italia. Durante il percorso in Piazza San Pietro con la jeep, Papa Francesco è addirittura sceso della vettura e si è incamminato in direzione di un disabile, accarezzandogli il volto, così come ha fatto con due bambini tra la folla festante.
Allo stesso modo, dall’altra parte del mondo, nell’angolo più lontano dell’America Latina, in Plaza de Mayo la comunità cattolica si accalcava davanti alla cattedrale, attendendo di assistere alla messa d’inizio pontificato del loro amato Jorge Mario Bergoglio. Le sue parole d’amore forse risuonano ancora tra la folla, segno di un rinnovamento e di un nuovo accostarsi alla Chiesa romana sotto un’altra veste: “Camminiamo tutti uniti. Prendiamoci cura gli uni degli altri. Continuate a pregare per me. So che state pregando, grazie per le preghiere. Grazie per esservi riuniti a pregare. È tanto bello pregare, guardare il cielo, guardare il nostro cuore e sapere che abbiamo un padre buono che è Dio”. E ancora ha aggiunto: “Non ci sia odio. Non ci siano contrasti. Lasciamo da parte l’invidia. Dialoghiamo. Tra di noi questo desiderio di aiutarci a vicenda vada crescendo nel cuore e avviciniamoci a Dio”.

Articolo di Stefano Boscolo.

papa francesco

 

Foto Presidência da Republica/Roberto Stuckert Filho, licenza CC BY


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